Roberto Tamburini morto, il dolore degli amici: "Ci manchi"

Amici, professori e il parroco ricordano il riminese di 22 anni stroncato da un malore mentre giocava a calcio

Roberto Tamburini

Roberto Tamburini

Riccione, 25 maggio 2020 - La morte di Roberto Tamburini, il 22enne riminese stroncato da un malore sabato pomeriggio mentre giocava a pallone al parco della Resistenza a Riccione, ha sconvolto decine di amici, quelli con cui condivideva musica e canto, i compagni di studio e quanti l’hanno conosciuto. Un dolore enorme, in particolare per il padre, che aveva perso anche la moglie. In lacrime gli studenti dell’Alberghiero Savioli.

"Roberto era un bravissimo ragazzo, aveva partecipato al progetto del Monte dei Paschi di Siena con la sua classe, la 5KS – dice commosso il preside Giuseppe Ciampoli –. Lui era un po’ il leader, perché suonava, cantava, aveva un grande appeal, brillante, sempre disponibile e molto attivo durante gli eventi. Aveva frequentato corsi ed era andato all’estero. Finita la maturità si era iscritto all’Università di Urbino". La notizia ha fatto il giro delle chat tra alunni e professori, fino a Salerno dove si trova il professor Villani. "Ho appreso la notizia dal Carlino, speravo tanto non fosse lui – racconta una compagna di scuola, Jessica Sammarco –, Roberto era un ragazzo molto socievole. Dove c’era lui, c’era allegria, si scherzava e si cantava. Suonava la chitarra e aveva una bella voce, ci eravamo sentiti due mesi fa, stava scrivendo la tesi". Per Tamburini, durante la messa di ieri nella chiesa di Gesù Redentore, ha pregato don Franco Mastrolonardo. «Roberto era venuto a incontrare la sua fidanzata al Punto Giovane, che lì era di casa, dato che lo frequentava e aveva cominciato a fare l’educatrice. Aveva vissuto da piccolo il lutto della mamma e ne portava i segni nel cuore pur presentandosi sempre sorridente. Era pulito, bello, in ricerca silenziosa e spigolosa della verità".

Prosegue il sacerdote: "Ho colto una bontà che non si trova facilmente. Il rispetto e la stima verso la sua fidanzata mi avevano toccato. A febbraio avevo proposto a Dalila di vivere un mese al Punto Giovane e di portare con lei anche Roberto se voleva. Avrei conosciuto un ragazzo meraviglioso". Don Franco leva una preghiera anche per il papà. "L’ho visto una sola volta. Un uomo di grandi valori e grandissima umanità – sottolinea –. Ora porta una croce immensa. Lo affido alla Madonna della Consolazione!". In attesa dell’autopsia, la data delle esequie non è stata ancora comunicata.