Roghi e vandali in disco. Tentata estorsione e danneggiamenti. In due a processo

Miravano ad obbligare i soci di maggioranza del Pascià ad acquistare le quote di proprietà del 56enne ora alla sbarra. La vicenda, ancora tutta da chiarire, risale a sei anni fa. .

Roghi e vandali in disco. Tentata estorsione e danneggiamenti. In due a processo

Roghi e vandali in disco. Tentata estorsione e danneggiamenti. In due a processo

Una parte della recinzione in legno della discoteca Pascià di Riccione data alle fiamme. E poi ancora: un misterioso raid per vandalizzare una Jaguar di proprietà di una socia dell’azienda Atlantide srls che all’epoca dei fatti – era l’estate del 2018 – aveva in capo la gestione della nota discoteca delle colline riccionesi. Sono alcuni degli strani episodi confluiti nell’indagine che vede coinvolto un 56enne riccionese, ex socio della stessa azienda attiva nel mondo della notte, e di un cittadino kosovaro con alle spalle nei trascorsi nell’esercito.

Entrambi sono stati rinviati a giudizio con una triplice accusa: tentata estorsione, danneggiamento e danneggiamento seguito da incendio. La posizione del kosovaro è stata stralciata a seguito del suo decesso per un malore, mentre per quanto riguarda il 56enne, difeso dall’avvocato Elena Fabbri, il processo è in corso. I vari episodi di vandalismo ricostruiti dai carabinieri, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, sarebbero in qualche modo legati ad una contesa che aveva per oggetto le quote della società che all’epoca dei fatti si occupava appunto della gestione del Pascià, locale considerato da anni un punto di riferimento per il popolo della notte e per gli amanti della movida in Riviera. In particolar modo, secondo gli inquirenti, il danneggiamento della macchina e l’aver dato fuoco alla recinzione della discoteca sarebbero state azioni parte di una strategia che mirava ad obbligare i soci di maggioranza ad acquistare le quote di proprietà del 56enne, per una somma complessiva di circa 30mila euro. Una trattativa nella quale, stando all’indagine, a un certo punto sarebbe entrato in gioco anche il kosovaro, nel ruolo di finto-acquirente.

La vicenda risale ormai a sei anni fa. Per il Pascià – dopo anni di difficoltà, durante i quali la discoteca è rimasta chiusa, schiacciata dai debiti accumulati nel tempo, tanto da diventare preda di incuria e degrado – potrebbe presto aprirsi una nuova stagione, grazie all’imprenditore riccionese Stefano Rossi, che negli ultimi anni ha già acquistato altre importanti strutture, la Palestra Blu Line, l’ex edificio della Camera del Lavoro e l’hotel Luna. Rossi ha acquistato all’asta lo storico locale, con l’idea di trasformarlo in un ristorante di target medio alto, con ospiti vip e serate a tema. Un nuovo corso, per una discoteca considerata un mito da generazioni di riccionesi e anche da tantissimi turisti. Dagli anni Ottanta, il Pascià è un punto di riferimento per il popolo della notte e tappa obbligata per tantissimi giovani che sbarcano in Riviera.

Ha iniziato la sua attività nel 1985, diventando subito una delle location glamour delle notti riccionesi. La struttura del locale si sviluppa su quattro livelli con sala principale al primo piano ed area ristorante con terrazza panoramica al secondo. Inoltre al pianterreno si trovano bagni e guardaroba.