Ron: "Riccione è di nuovo il centro della mia musica"

Stasera il cantante si esibirà al Balamondo: "Porto tutti i miei grandi classici. Qui ho tanti bei ricordi. Auguro alla città di rimanere grande nell’accoglienza"

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di Nives Concolino

Stasera Ron, in concerto con l’Ensemble Symphony Orchestra farà di Riccione una città per cantare. Amato dal grande pubblico, il popolare cantautore e musicista proporrà i brani che l’hanno reso famoso in mezzo secolo di brillante carriera, e alcune delle 13 canzoni di Sono un figlio, album autobiografico di inediti uscito il 30 settembre. Non mancheranno alcune contaminazioni musicali con la POPular Folk Orchestra di Mirko Casadei, che lo ospita nell’ambito del BalamondoWorld Music Festival. L’appuntamento (a ingresso gratuito) è per le 21 in piazzale Ceccarini.

Un concerto unico per il centenario di autonomia comunale di Riccione?

"Sarò sul palco con un’orchestra sinfonica speciale, composta da diciotto musicisti e diretta da Giacomo Loprieno. Una scelta coraggiosa fatta dai miei produttori e che la scorsa estate ha funzionato molto bene. Sarà una bella sorpresa".

Cosa ascolteremo?

"Il repertorio è quello dei miei cinquant’anni di carriera, avrei tanto da proporre, ma non posso fare un concerto di quattro ore come Bruce Springsteen, canterò le canzoni che hanno dato più soddisfazione a me e al pubblico, tranne la primissima, Pa’ diglielo a ma’, portata a Sanremo con Nada, quando avevamo 16 anni, si andrà da Il Gigante e la bambina a tre quattro brani dell’ultimo album".

’Sono un figlio’ è dedicato a suo papà?

"A lui, a 13 anni avevo un diario, sfogliandolo e leggendo quella storia, ho capito che era giunta l’ora di rivelarla a tutti e dire quanto era importante per me la mia famiglia. Sono tanto grato ai miei genitori, Savino e Maria, grandi persone. Quando a 12 anni partecipavo ai concorsi e gli ho detto che intendevo cantare, dopo un attimo di perplessità, mi hanno assecondato".

Cosa l’aspetta nei prossimi mesi?

"Da inizio anno continuo a esibirmi nei teatri, luogo sacro anche per la musica, lo spettacolo sarà nuovo e dedicato anche all’ultimo disco. Da tanto tempo ho poi un desiderio nel cuore, fare un musical. In America ho visto i più importanti e questo mi ha esaltato, mi piacerebbe proporre una storia nuova e mia".

Riccione puntava su un club di artisti, lei era d’accordo, idea ancora valida?

"Assolutamente si. L’altro giorno a Roma ero con Renato Zero, ospite nel suo spettacolo, abbiamo parlato di Riccione. Mi ha detto: ti ricordi quando eravamo tutti lì a cantare! Si partiva la sera per andare nei vari locali, nelle discoteche, per poi rincontrarci verso l’una, le due in hotel a raccontarci com’era andata. Era bellissimo. Riccione per i nostri tour è stato il centro della musica. Da qua sono passati tutti, sono stato pure all’Altromondo di Rimini".

Qualche amarcord?

"Una sera a Riccione, ai tempi di Una città per cantare, brano che doveva ancora consolidarsi, il primo ad arrivare fu Gianni Togni, in un momento di grande successo con Luna. Dopo il suo concerto alla domanda com’è andata, rispose: bene, strapieno, più de così non se può. Io mi sentii piccolo".

Cosa augura a Riccione?

"Di essere ancora la città che forse in Romagna si è spesa di più nell’accoglienza".