REDAZIONE RIMINI

“Umiliato in tv”: anziano chiede 100mila euro per calunnia al fratello di Maria Teresa Ruta

Il fratello della conduttrice è stato querelato dall’anziano che lo investì. Chiesto maxi risarcimento

Ruta a giudizio per calunnia. Chiesto maxi risarcimento

Stefano Ruta

Rimini, 1 novembre 2014 – Un risarcimento di 100mila euro. E’ quello chiesto da un 87enne di Predappio, che si è costituito parte civile nel processo per calunnia a carico di Stefano Ruta, 55 anni, fratello della nota conduttice tivù Maria Teresa Ruta, residente a Rimini. Stefano Ruta, difeso dall’avvocato Andrea Muratori del foro di Rimini, era stato denunciato dall’87enne che il 26 agosto del 2020, durante una competizione amatoriale – il gran premio Krifi Caffè, sulle colline di Vecchiazzano, nel Forlivese – si ritrovò il ciclista davanti all’auto che guidava, all’incrocio tra via Veclezio e via Mangella. Inevitabile l’impatto.

Stefano Ruta riportò la frattura di 9 costole, 4 vertebre lombari, 2 vertebre cervicali e si ritrovò con un polmone perforato. Ruta stesso, uscito dall’ospedale, querelò l’anziano predappiese, per lesioni stradali colpose. In realtà, una volta espletate le indagini da parte della polizia stradale, l’automobilista – tutelato dall’avvocato Max Starni – venne scagionato; la stessa procura di Forlì chiese il non luogo a procedere, e il giudice per le indagini preliminari sigillò l’estraneità al reato dell’87enne.

Secondo la ricostruzione, infatti, Ruta - nel momento dell’incidente - si sarebbe trovato dietro l’auto di ’fine corsa’ e avrebbe quindi dovuto rispettare la segnaletica; ossia, doveva dare la precedenza all’anziano. Alla luce dell’esito processuale, l’anziano firmò poi la denuncia per calunnia.

L’87enne ha deciso di agire per le vie legali anche per un altro motivo, cioè perchè sostiene di essere accusato pubblicamente da Ruta, durante una puntata televisiva di "Domenica Live" di Barbara D’Urso, e in altri salotti televisivi che diedero grande risalto alla vicenda. "Un’esposizione mediatica che ha generato in me profonda umiliazione" ha riportato l’uomo nella sua querela. Affermazioni ribadite anche nel corso dell’ultima udienza del processo, svoltasi mercoledì scorso in tribunale a Rimini. L’anziano ha spiegato che, dal giorno dell’incidente, la sua vita è profondamente mutata, tanto da avere paura di mettersi nuovamente al volante. Ritiene inoltre che le dichiarazioni rese da Ruta in televisione lo abbiano sottoposto ad una fortissima pressione psicologica che lo ha spinto a costituirsi parte civile e a chiedere il risarcimento. Nella prossima udienza sarà sentito lo stesso Ruta che avrà modo di fornire la sua versione dei fatti e chiarire la sua posizione davanti al giudice monocratico.