Ciclista spara al gatto del ministro di San Marino e lo uccide. “Ritirare la residenza ad Antonio Tiberi”

L’astro nascente del ciclismo è stato condannato a pagare 4mila euro, ma il proprietario dell’animale è furioso: “Ha creato pericolo anche per le persone”. Sospeso dal team: niente gare per 20 giorni. Le scuse sui social

Antonio Tiberi ha sparato e ucciso il gatto del ministro di San Marino

Antonio Tiberi ha sparato e ucciso il gatto del ministro di San Marino

San Marino, 28 febbraio 2023 – Ha sparato a un gatto con una carabina ad aria compressa, l’ha colpito in testa e l’ha ucciso. Lo sparatore non è uno qualsiasi, ma l’astro nascente del ciclismo, Antonio Tiberi. Ma neanche il gatto era uno qualsiasi, bensì il felino 'adottato’ dall'attuale ministro del Turismo e delle Poste Federico Pedini Amati, già Capitano Reggente della piccola Repubblica di San Marino, che ora annuncia: “Chiederò che a Tiberi gli venga ritirata la residenza”. Intanto il ciclista si è detto pentito e il suo team l’ha sospeso: niente gare per almeno venti giorni. 

Cosa è successo

Il ciclista Antonio Tiberi – 21 anni, bronzo agli Europei del 2018 e oro nella cronometro juniores ai Mondiali 2019 – è residente sul Titano dal marzo del 2022. Mesi fa ha sparato dalla finestra dell'appartamento in cui risiede a San Marino, con una carabina (depotenziata) regolarmente acquistata una settimana prima del fatto, ma che ora è stata confiscata.

La condanna

A segnalare l'accaduto ai Gendarmi, lo scorso 21 giugno, fu lo stesso Pedini Amati: Tiberi è stato condannato a pagare 4mila euro, dopo essere stato rintracciato incrociando i dati sui residenti, sui titolari di armi e la linea di tiro. Davanti al giudice, in un interrogatorio a novembre, il ciclista aveva ammesso il fatto e aveva spiegato al magistrato di non avere avuto alcuna intenzione di uccidere il gatto, verso cui aveva comunque puntato la carabina, ma quella di misurarne la capacità di tiro e di essere convinto che l'arma non fosse letale.

L’ira del ministro

“Chiederò al governo che a Tiberi venga ritirata la residenza”, si infuria il ministro Federico Pedini Amati. "Io non voglio condannare a morte nessuno - commenta ancora Pedini Amati -, e mi dispiace anche perché si tratta di un ragazzo giovane, ma oltre ad aver ucciso il gatto, ha creato un reale pericolo anche per le persone. Ha sparato ad altezza uomo in pieno centro storico. Il tutto alle sette di sera. Avrebbe potuto colpire chiunque. Mi fa piacere che abbia ammesso le sue colpe, ma questo non cancella quello che ha fatto. Una cosa grave”.

La legge

A San Marino, il codice penale punisce con l'arresto di secondo grado o con la multa chiunque sottopone gli animali a strazio o sevizie ovvero senza necessità li uccide. "Il gatto non dava fastidio a nessuno – racconta al 'Corriere della Sera’, Pedini Amati – era con noi da tanto tempo. Mia figlia Lucia, tre anni, lo adorava. Non si può ammazzare un animale domestico e cavarsela con 4.000 euro di multa”.

Le scuse e la sospensione 

 Tiberi, che sui social si dice pentito del suo gesto e pronto ad accettarne tutte le conseguenze, è stato sospeso dal suo team “per un minimo di 20 giorni” e senza retribuzione, e non correrà al Trofeo Laigueglia, alla Tirreno-Adriatico e alla Milano-Torino.

La Trek-Segafredo non esclude altre azioni in futuro. In una nota, il team “concorda pienamente con la multa e condanna fermamente l'atto riprovevole, che è una chiara violazione del codice di condotta della squadra”. Il team devolverà anche la retribuzione sospesa al corridore “a un'idonea organizzazione di cura, protezione e soccorso degli animali”.

"Sono profondamente pentito di quanto è successo. Sparare al gatto è stato un atto tremendamente stupido e irresponsabile, della cui gravità e pericolosità mi sono reso conto solo a posteriori - scrive Tiberi sui social -. Accetto, con senso di responsabilità e pentimento, le conseguenze e il biasimo per il mio gesto. Se non ne ho parlato pubblicamente prima (ahimè, sbagliando) è solo per un forte senso di vergogna e rammarico”, scrive ancora il corridore, che chiede scusa al ministro, ai cittadini di San Marino, alla sua squadra e ai tifosi.