L'appello sui social: "Mio figlio è scomparso". Ma è in carcere per furto a San Marino

Il giovane è accusato di far parte di una banda specializzata in furti. La madre lo cercava da martedì attraverso appelli diventati virali

Rimini, 17 dicembre 2022 - "Aiutatemi, mio figlio è scomparso da Rimini martedì scorso. Ho provato a contattarlo ma il cellulare è staccato. Se avete sue notizie, vi prego, fatemelo sapere immediatamente". Questo l’appello partito nelle scorse ore da una mamma riminese, in ansia per le sorti del figlio neomaggiorenne. Un tam-tam diventato subito virale sulle pagine di Facebook, dove la richiesta di aiuto della donna è stata condivisa e ricondivisa da decine e decine di persone.

Carcere, foto generica
Carcere, foto generica

Mentre la madre lo cercava in lungo e in largo a Rimini e dintorni, il ragazzino si trovava (e si trova tuttora) al carcere dei Cappuccini di San Marino. Gli inquirenti del Titano sospettano infatti che il giovane sia uno dei componenti della banda di ladri specializzata in furti in abitazione e auto sgominata mercoledì scorso dalla Gendarmeria e dalla polizia Civile. Sei dei sette componenti del gruppo (difesi dall’avvocato Nicola Tonelli) sono stati fermati dalle forze dell’ordine. Tre di loro si trovano in carcere, altri tre sono stati denunciati a piede libero di furto aggravato, mentre il settimo componente al momento risulta irreperibile.

La banda, arrivata sul Titano attorno alle 2, ha preso di di mira auto e garage con l’obiettivo di rubare, in fretta e furia, tutto il possibile. Alla centrale operativa iniziano ad arrivare segnalazioni a raffica. I furti vengono subito denunciati e gli agenti sammarinesi iniziano a pattugliare il territorio, come ormai avviene da settimane. Durante i pattugliamenti gli uomini della Gendarmeria notano un’auto sospetta a Borgo Maggiore. Ed è proprio quella dei ladri. Sono cinque uomini e una donna. Nella macchina, secondo quanto trapelato, era nascosto tutto il necessario per i furti. Dagli arnessi per scassinare a una pistola sparachiodi. Alla vista degli agenti è iniziata la fuga. La caccia ai fuggitivi, però, è durata poco. Con il supporto degli uomini della Polizia Civile, gli agenti della Gendarmeria hanno raggiunto e fermato sei persone, mentre una sembra essere riuscita a darsi alla fuga. I fermati sono stati portati alla Brigata di Borgo dove sono state accertate le loro generalità e dove sono stati interrogati. Tra loro due minorenni e una donna che sono stati denunciati. Per gli altri tre uomini, un peruviano, un italiano e un macedone, si sono invece aperte le porte dei Cappuccini.