SCUOLA ‘FRANCHINI’ SANTARCANGELO

La storia dello studente ucraino scappato da Kiev a un anno di distanza dallo scoppio del conflitto

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La guerra in Ucraina: è già passato un anno. Nessuno pensava durasse così a lungo. In classe con noi c’è Denys che è scappato dalla guerra ad aprile scorso.

Ciao Denys, da dove vieni? Da dove sei fuggito?

"Sono nato in Ucraina, vicino a Kiev, ma ho vissuto fino all’inizio della guerra a Vorzel. Sono scappato dalla città di Katiugianka. Qui abitava mia zia che ci ha accolto, eravamo in 30 in una casa. Siamo stati circondati dai russi per due mesi, ci siamo cibati solo di patate, non c’era altro da mangiare. Tutti erano nervosi e pensavano che se non fossero riusciti a scappare sarebbero morti di fame".

Come sei scappato?

"Siamo saliti tutti quanti in quattro auto, abbiamo percorso una strada secondaria, ma c’era una colonna armata russa che occupava tutta la strada. Al primo posto di blocco, 15 soldati con il mitra puntato ci hanno chiesto i documenti. E al secondo, siccome era già sera, ci hanno fermato. Era freddissimo. Ci siamo riparati in una casa abbandonata nella foresta, senza cibo. Il giorno successivo, ci hanno fatto passare, era un passaggio sicuro per i civili per allontanarsi dalla guerra. Alla fine della strada però il terreno era minato, eravamo tutti molto preoccupati, un’auto ha preso una mina ed è saltata in aria, per fortuna senza feriti. Poi finalmente siamo arrivati a Kiev".

Come sei arrivato in Italia?

"Siamo partiti da Kiev con il pullman e siamo arrivati qui dopo due giorni, solo io, mia mamma e mio fratellino, mentre mio babbo è rimasto in Ucraina come militare. Siamo venuti in Italia perché la nonna abita e lavora qui da 5 anni. Eravamo tutti molti tristi, i miei genitori piangevano, ma il babbo voleva assolutamente che ci allontanassimo dal pericolo".

Come ti sentivi? Quali pensieri avevi?

"Ero molto triste, ma non potevo scegliere altro. Non sapevo cosa pensare. Ci sono voluti sei mesi prima di avere tutti i documenti, mia mamma per tutto quel tempo non ha potuto lavorare".

Quali difficoltà hai incontrato?

"Faccio fatica a capire l’italiano e a relazionarmi con i compagni, anche se in alcune materie vado bene. Frequento un corso di italiano per stranieri".

Cosa speri per il futuro?

"Che la guerra finisca il prima possibile per poter tornare in Ucraina anche se ci vorrà tanto tempo prima di ricostruire tutte le città".

L’opportunità di avere un compagno come Denys è una risorsa: la guerra riguarda tutti noi, per la sofferenza delle persone che la vivono.

Stella Bucci,

Emma Ravegnini,

Malak Khaldouni

e Lorenzo Gandolfi 3I