"Scuole sempre aperte Due milioni per il gas"

La Provincia mette da parte i soldi per pagare gli aumenti delle bollette. Santi: "Non si possono lasciare a casa gli studenti per risparmiare"

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"Lezioni garantite nelle scuole superiori anche se il costo di gas ed energia elettrica aumenterà". A non dare spazio all’ipotesi di ‘razionamento’ delle ore in classe per risparmiare sulla bollette è il presidente della Provincia Riziero Santi.

In altre province dello stivale gli amministratori stanno andando nella direzione di chiudere al sabato per abbassare il termostato un paio di giorni e abbassare di conseguenza il costo in bolletta.

"Noi non lo vogliamo fare. Partiamo da un presupposto – dice Santi –, l’attività didattica va garantita. Lo so che in questo periodo è complicato, ma questo è l’elemento da cui intendiamo partire. Attraverso le ultime due variazioni di bilancio approvate abbiamo accantonato circa 2 milioni di euro da destinare agli aumenti delle bollette energetiche per gli istituti scolastici superuiori".

Una montagna di denaro da bruciare nelle cadaie per garantire aule e laboratori caldi e accoglienti per gli studenti delle scuole superiori. "Ovviamente l’impegno che ci si mette deve andare di pari passo con un uso corretto del riscaldamento. Ciò significa che va garantita un’adeguata temperatura negli istituti e al medesimo tempo non vanno sprecate risorse".

In attesa di possibili aiuti di Stato o di peggioramenti della situazione energetica con aumenti peggiori del prevedibile, si andrà avanti così. Ma quei due milioni di euro messi da parte in attesa delle bollette, fanno parte di una coperta che non si può allungare a piacere. Se dal bilancio della Provincia vengono tolti due milioni da aggiungere ai costi già sostenuti per il consumo energetico, da qualche parte ci saranno voci in diminuzione. "Per il momento siamo riusciti a contenere questo effetto – riprende Santi -. E abbiamo utilizzato l’avanzo o ridotto alcuni interventi minori sulla viabilità. Ma è evidente che ulteriori aumenti andrebbero a intaccare gli investimenti programmati. Non mi riferisco a quelli scolastici. Non è nemmeno presa in considerazione l’ipotesi di non procedere con gli adeguamenti sismici o comunque per la sicurezza dei plessi. Ma tra i tanti interventi in capo alla provincia qualche rinuncia andrà fatta".

gli asfalti potrebbero essere una delle voci da ridimensionare. C’è poi l’altra faccia delal medaglia. Se da una parte si accantonano i soldi per far fpornte agli aumenti energetici, dall’altra bisogna "programmare investimenti futuri, sfruttando anche il Pnrr, per dotare i plessi scolastici di impianti fotovoltaici, ad esempio, così da produrre energia rinnovabile. Un tema ampio che ci vede in prima linea anche nella costituzione delle comunità energetiche".

Andrea Oliva