Sentenza del Tar: il Comune non può aprire la ‘sua’ farmacia

Misano, niente prelazione dopo 17 tentativi a vuoto col bando regionale. "Serve un concorso ordinario"

Sentenza del Tar: il Comune  non può aprire la ‘sua’ farmacia

Sentenza del Tar: il Comune non può aprire la ‘sua’ farmacia

Il Comune non può aprire la farmacia per le frazioni di Santa Monica, la Cella e Belvedere. A presentare il ricorso al Tar e a vincere sono stati la società Farmacia Misano snc e tre dottori farmacisti che avevano contestato l’intenzione dell’amministrazione di aprire in modo diretto, senza bando, la farmacia a servizio delle tre frazioni.

Il Comune da anni prova ad aprire la farmacia. Per essere esatti, per ben diciassette volte si è fatto ricorso al bando regionale. Ma in tredici occasioni non si è fatto vivo alcun pretendente, mentre nelle altre quattro le società che hanno partecipato e vinto il concorso hanno poi deciso di alzare le mani e andarsene. Arrivati a quel punto, siamo nel 2023, l’amministrazione Piccioni ha scelto di esercitare la cosiddetta prelazione che dà la possibilità allo stesso Comune di aprire una nuova attività. Di per sé la procedura è possibile e non è la prima volta che accade. Il Comune aveva già deciso di esercitare la prelazione in passato per dare un servizio in più nella zona di Misano Monte. Era la terza farmacia comunale e la norma dice che quella successiva non può aprire nel medesimo modo, ma per concorso.

"C’è un altro problema – spiega Giulio Mignani, presidente dell’Ordine dei farmacisti – e sta nella procedura adottata. Come Ordine a livello nazionale è dal 2012 che contestiamo l’operazione dell’allora governo Monti che voleva portare all’apertura di 5mila farmacie in più nel Paese. Le graduatorie di chi poteva partecipare a quei bandi non erano aperte a tutti. E questo è accaduto anche per i bandi della Regione a Misano. Oggi i giudici dicono semplicemente questo, che la decisione dell’amministrazione comunale, per quanto potenzialmente legittima, non poteva essere presa perché prima va fatto un bando aperto a tutti, un concorso ordinario. Ed è quanto ci auguriamo venga fatto". L’amministrazione Piccioni incassa la sentenza del Tar, ma non si arrende. "La decisione di aprire una farmacia a servizio del bacino in cui insistono Santa Monica, la Cella e Belvedere deriva dal fatto che stiamo parlando di un’area vasta con oltre 3mila persone, termine minimo imposto dalla legge. Avevamo deciso di esercitare la possibilità di aprire comunque l’attività perché ci abbiamo provato per ben 17 volte in precedenza, senza trovare nessuno disposto a farlo. Ora ci dicono che serve un concorso ordinario per individuare un soggetto. È quello che intendiamo fare perché riteniamo che un servizio nella zona sia necessario a supporto della cittadinanza".

Andrea Oliva