Servillo e il viaggio verso lo scudetto: "Uno spaccato del calcio e della vita"

L’attore e cantante, anima degli Avion Travel, porta in scena a Cattolica ‘Il resto della settimana’

Servillo e il viaggio verso lo scudetto: "Uno spaccato del calcio e della vita"

Servillo e il viaggio verso lo scudetto: "Uno spaccato del calcio e della vita"

Con La presa di Torino, racconto di Maurizio De Giovanni, tratto dal libro Il resto della settimana, Peppe Servillo domani chiude il cartellone della stagione 2023/2024 dei teatri di Cattolica, che ha portato in scena ventiquattro spettacoli di prosa, danza, musica e comicità con artisti di fama nazionale. L’appuntamento con il celebre cantate e attore campano, nonché fondatore e anima degli Avion Travel, sul palco accompagnato da Cristiano Califano alla chitarra, è per le 21 al Salone Snaporaz. Al centro della lettura un esilarante viaggio, una trasferta da sogno verso un’insperata vittoria del Napoli, che culminerà con la conquista del suo primo scudetto.

La presa di Torino riporta in scena momenti magici?

"Questa lettura partecipata è tratta da uno dei primi testi di De Giovanni, Il Resto della settimana, raccolta di novelle incentrate sulla passione per la squadra di calcio del Napoli, vissuta nella stessa città in particolare dal punto di vista di un bar, dove s’incontrano tutti i tifosi. Racconto un viaggio condotto da quattro amici, tra cui anche lui, l’io parlante narrante di questa vicenda, nell’andare nel 1986 a Torino con una macchina presa in prestito per vedere la partita Juve-Napoli".

Cosa mette in luce il viaggio?

"Il viaggio e la partita stessa mettono in luce un modo universale di raccontare la passione per il calcio, in questo caso vissuta dallo scrittore e dal sottoscritto. Si porta in scena un episodio sul quale poi si narra la passione da parte di varie tipologie umane, anche divertenti: l’intellettuale, il disfattista, quello che la vede sempre chiara, l’ottimista, tutti raccolti intorno a questo sport intelligente e popolare".

Al suo fianco sempre Califano.

"È il chitarrista col quale lavoro da tempo. Ha riarrangiato e propone brani tratti dal disco Futbol, realizzato con Girotto e Mangalavite alcuni anni fa. Sono canzoni sul calcio che introducono e concludono la narrazione della novella".

Che tipo di tifoso è lei?

"Sono un tifoso pacifico e tranquillo del Napoli. Amo il calcio, gli sport di squadra e il come questi sport mettono in relazione umana le persone. È un mondo nel quale la molteplicità e varietà della situazioni che s’intrecciano mi affascina, anche attraverso il gesto atletico, la narrazione delle vittoria insperata e la noia".

Nel frattempo fa rivivere il primo Dalla?

"Con Mario Tronco, creatore dell’Orchestra di Piazza Vittorio e componente degli Avion Travel, nonché con alcuni musicisti della stessa orchestra, stiamo dando vita a uno spettacolo intitolato: Le parole incrociate, interamente basato sul repertorio del Dalla degli anni Settanta, perché quello è stato un crocevia della cultura popolare musicale italiana molto importante, in particolare tra il linguaggio e la musica d’autore e il pop vero e proprio. Lo proporremo in versione completa e finale quest’estate alla Casa del Jazz a Roma, per poi portarlo in giro il prossimo inverno. Con Gli Avion Travel e l’orchestra del Conservatorio di Pescara siamo intanto impegnati nella riproposizione del nostro repertorio di sempre, partendo da Opplà, il nostro disco più importante, ripubblicato in vinile un anno fa". Intanto torna sulla nostra riviera.

"È un territorio che conosco molto bene da sempre. Qui ho lavorato tanto e tuttora lavoro con l’Ater, per me importantissimo. Mi attirano i romagnoli, l’umanità, la grande capacità che hanno di lavorare divertendosi, cosa molto bella e che gli invidio molto e cerco d’imparare".

Nives Concolino