Sospensione per undici medici No vax

Tra loro un paio di ospedalieri, dottori di famiglia e odontoiatri. Il presidente: "Denunceremo chi non rispetta il provvedimento"

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di Manuel Spadazzi

Avanti un altro. Anzi, gli altri. Sì perché sono 11 i medici raggiunti dal provvedimento di sospensione decretato dall’Ausl Romagna, perché non si sono voluti vaccinare. Le comunicazioni sono arrivate all’Ordine dei medici di Rimin negli ultimi giorni, "e stiamo già notificando i provvedimenti ai diretti interessati – conferma il presidente dell’Ordine, Maurizio Grossi – Altri ancora ne arriveranno, nelle prossime ore. Almeno tre o quattro. L’azienda sanitaria ci ha già avvertito".

Tra i nuovi casi di dottori puniti perché hanno rifiutato di immunizzarsi ci sono anche un paio di ospedalieri. "Ma molti dei professionisti per i quali è scattato il provvedimento – spiega Grossi – lavorano come medici di famiglia o come liberi professionisti". Non mancano, tra questi, diversi odontoiatri. Uno dei dentisti No vax però, appena ha ricevuto la comunicazione con cui lo si avvertiva della sospensione, è corso a prenotarse e ha fatto la prima dose di vaccino nemmeno 24 ore dopo. "Si è vaccinato nonostante abbia ancora timori per le possibili reazioni avverse che il vaccino potrebbe provocare, ma ha deciso di immunizzarsi per non dover smettere di lavorare. E’ stato molto chiaro, ha detto: ho ancora paura del vaccino, ma non mi posso permettere di non stare fermo e non incassare un euro fino alla fine dell’anno".

Il dentista ’pentito’ non è stato l’unico a correre ai ripari. "Degli 11 raggiunti dal provvedimento di sospensione in questi giorni – conferma il presidente dell’Ordine dei medici – altri due, proprio come il dentista, sono andati a fare la prima dose nel giro di un giorno".

Gli altri 8 invece per ora non paiono intenzionati a mettersi in regola, e per loro scatterà così la sospensione. Che, per i medici e gli altri sanitari che sono diretti dipendenti dell’Ausl, significa restare a casa senza lo stipendio fino alla fine dell’anno. Per i medici di base il provvedimento comporta la sospensione di tutte le attività: non possono firmare ricette né effettuare visite in ambulatorio. Chi viene sorpreso a farlo, rischia una denuncia per l’esercizio abusivo della professione. "E noi saremo inflessibili – assicura Grossi – sia nella notifica dei provvedimenti, sia nella loro applicazione. Noi vigileremo e denunceremo quei medici che saranno ’pizzicati’ a lavorare comunque, nonostante la sospensione". Sono arrivate altre sospensioni anche nei confronti di operatori socio-sanitari e tecnici. Per ora il numero dei sospesi, tra i sanitari riminesi, rimane esiguo e non sta mettendo in difficoltà né i reparti dell’ospedale né gli ambulatori.