"Nella prossima primavera vedremo i Comuni costieri muoversi con le procedure relative ai bandi sulle concessioni demaniali". Franco Fiorenza è l’avvocato consulente di diversi Comuni costieri nella gestione della complessa partita delle concessioni balneari. E’ a lui che abbiamo chiesto cosa aspettarci dopo il decreto del governo che disciplina la materia e pone una proroga al massimo al 30 settembre del 2027 per le concessioni attuali. Ciò non toglie che i singoli Comuni potranno emettere i bandi prima della scadenza. "Il decreto ha il merito di offrire una fase transitoria che consentirà ai Comuni di gestire, in alcuni casi, centinaia di gare".
Avvocato Fiorenza, quanto attenderanno i municipi?
"In questo momento i Comuni attenendosi alla legge attuale devono stare fermi fino al 31 marzo del prossimo anno. Questo perché il decreto pone entro quella data un successivo pronunciamento del ministero dei Trasporti e dell’Economia e Finanze sul tema degli indennizzi. Tuttavia il decreto dice anche che il mancato pronunciamento entro tale data non può essere motivo per non tenere le gare".
Dobbiamo aspettarci sorprese nei prossimi mesi?
"Distinguerei due ambiti. Uno è quello relativo al decreto e alle interlocuzioni tra il governo e la commissione europea. Mentre l’altro è la giustizia amministrativa. Ora abbiamo un decreto, più completo rispetto quanto abbiamo visto in passato quando venivano semplicemente prorogate le concessioni, mi riferisco al 2009, al 2012, al 2015 e al 2018. Poi è arrivata la legge Draghi sulla concorrenza che aveva individuato i criteri per arrivare alle gare, ma rinviava a decreti che non sono stati fatti. Oggi un decreto c’è e ritengo derivi dal confronto tra il governo e l’Unione europea. Ma c’è anche la giustizia amministrativa".
Come già accaduto in passato, il Consiglio di Stato potrebbe bocciare il decreto?
"Ne sapremo di più questo giovedì quando il Tar tratterà il caso sollevato dall’Antitrust per due comuni romagnoli, Misano e Cervia. In realtà ci sono un tutto in Italia 21 casi simili. L’Antitrust aveva impugnato il rinvio di un anno delle amministrazioni partendo dal principio che vanno annullati gli atti relativi alle proroghe delle concessioni. Giovedì al Tar dell’Emilia Romagna avremo un test importante su come la giustizia amministrativa si orienterà".
Intanto i bagnini sono preoccupati e dicono di non essere stati tutelati dal decreto.
"Forme di tutela della piccola e media impresa sono già contenute nel decreto, come lo erano nella legge Draghi. Tra i criteri vi è anche inserita l’esperienza tecnico-professionale, che va a vantaggio di chi ha fatto il bagnino da anni a questa parte. Poi c’è l’indicazione a tutela di chi abbia avuto come fonte di reddito l’attività in spiaggia negli ultimi cinque anni, ad esempio. Resta il fatto che, come accadde con la legge Bersani nel 1996, questa liberalizzazione avrà importanti risvolti, anche sociali".
I Comuni potranno adottare ulteriori criteri a vantaggio delle piccole imprese?
"Penso che già oggi si stiano orientando in quel senso, mantenendo l’attuale suddivisione delle concessioni sull’arenile e limitando le forme di aggregazione".
Andrea Oliva