Stop per l’inverno, merce donata alla Caritas

In viale Ceccarini il ristorante I Primi di Puglia chiude fino alla prossima stagione. Il titolare: "Gli alimentari avanzati usati a fin di bene"

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Chiude il ristorante al termine della stagione e tutto quello che c’è nei frigoriferi, e non è affatto poco, lo dona alla Caritas cittadina. Angelo Sisto è il titolare de I Primi di Puglia, in pieno viale Ceccarini, e non vorrebbe commentare: "E’ il minimo che potessi fare. Ad essere sinceri non ci vedo nulla di particolare", dice. A rendere il suo gesto pubblico ci ha pensato però l’amico Attilio Cenni con un post sui social. Il ristorante di Sisto nel cuore del ‘salotto’ ha chiuso domenica. "Riapriremo con la prossima stagione – riprende Sisto –. Abbiamo fatto questa valutazione considerando quanto si sarebbe potuto lavorare nel periodo autunnale e invernale. E, purtroppo, sentendo anche i colleghi le previsioni non sono delle migliori". Meglio chiudere qui la stagione, ma nei frigoriferi del ristorante era ancora presente tanta merce: dalla carne alla pasta, le verdure e tante altre cose.

Cosa farne? Cenni ha proposto e Sisto ha detto subito sì. In poco tempo il furgone per trasportare gli alimenti era fuori dal locale. "Abbiamo fatto tutto lunedì – racconta il ristoratore –. Gli alimenti da trasportare erano molti, ci sono voluti quattro viaggi per liberare tutti i frigo. Ma va bene così". I Primi di Puglia è una delle tante attività che con l’arrivo dell’autunno deciderà di abbassare la saracinesca. Molti ristoranti stanno ancora valutando il da farsi: rimanere aperti e rischiare alla luce dell’aumento dei costi energetici; fare aperture a spot nei weekend; oppure avere fiducia e lasciare le luci accese.

Potrebbero esser tante le attività che si troveranno a fare la stessa scelta di Angelo Sisto. E in quel caso si moltiplicheranno i frigo dove sono ancora conservati gli alimenti. "Se il mio gesto dovesse servire a sensibilizzare altri, ne sarei contento – spiega il ristoratore –. Famiglie bisognose ce ne sono sempre state, ma oggi più che mai si corre il rischio che i bisogni aumentino". La situazione economica, il caro energia, l’inflazione, le inevitabili ripercussioni sui consumi, sulle attività e sui posti di lavoro sono scenari affatto fantasiosi. "Per quel che mi riguarda ho svuotato tutti i frigo e non ho più merce nel locale, ma posso dire che questo in fin dei conti non cambia nulla per la mia attività. Anzi, dopo avere fatto una cosa simile ti senti anche meglio perché sono gesti fatti con il cuore".

Andrea Oliva