"Tamponi, è un assalto" L’allarme dei farmacisti

Scatta l’obbligo del certificato, corsa ai test per presentarsi al lavoro. Mignani: "Da soli non ce la faremo, le aziende si dotino di servizi interni"

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"Non ce la faremo. Le farmacie non riusciranno a dare una risposta alla quantità di richieste di tamponi che stanno arrivando negli ultimi giorni". Giulio Mignani, presidente dell’Ordine dei farmacisti provinciale fatica a trovare qualche minuto libero per rispondere al telefono. "Sto ricevendo un centinaio di chiamate al giorno. Ci sono persone che mi dicono di avere fatto il giro di tutte le farmacie senza trovare disponibiità. Ci chiedono di fare i turni di notte".

Mignani, domani scatta l’obbligo di Green pass nelle aziende private ed enti pubblici, siete pronti?

"Da tempo siamo molto impegnati sul fronte dei tamponi (unico modo per i non vaccinati di ottenere il Green pass e accedere al posto di lavoro). Ma la quantità di richieste aumenta. Personalmente ho la prima settimana occupata. In questo momento ho prenotazioni fino alla fine di novembre. Sentendo i colleghi, la situazione si sta ripetendo un po’ ovunque".

Per Federfarma in media ogni farmacia potrebbe soddisfare 80 tamponi al giorno. Basteranno?

"Sulla media dico che potrebbero essere anche un po’ meno. E non basteranno. Se anche le farmacie del riminese sono in grado di soddisfare 5-6mila tamponi quotidiani, dalla quantità di richieste che ci stanno arrivando pare che la platea dei non vaccinati sia molto più ampia. Insomma, da soli non ce la faremo. Servono altre strutture. Servono aziende che si dotano di servizi interni, serve che gli enti considerino quello che sta diventando un problema, oppure...

Dove vuole arrivare?

"Semplice, serve che la gente si vaccini. Giusto a inizio settimana sono usciti i dati di Aifa che ci dicono che le eventuali morti correlabili al vaccino sono nell’ordine di 0,2 per milione. Siamo quasi a zero, per altro sono per lo più riconducibili ad Astrazeneca. Girare per la strada ci sottopone a rischi incredibilmente superiori".

Stando alle stime, in provincia potrebbero essere 22mila i lavoratori che non si sono ancora vaccinati.

"Appunto, come farmacie non riusciremo a fare fronte a questa richiesta soprattutto nel lungo termine. Non si tratta di qualche disagio nei primi giorni. Queste persone necessitano di tamponi ogni 48 ore. Alla lunga noi farmacisti non potremo resistere a questa mole di lavoro anche se assumessimo nuovo personale, cosa che per altro diversi stanno facendo".

Sono a rischio gli altri servizi che fornite?

"E’ evidente che vi possono essere disagi. Chi non si vaccina invoca la libertà, ma il loro comportamento finisce per danneggiare diritti e aspettative di chi si è vaccinato".

Andrea Oliva