Rimini, tassa rifiuti, altre 15 chiusure per bar e hotel

L’assessore Santi: "Nessuna vessazione, chi ha difficoltà può rateizzare"

La Tari

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Rimini, 15 gennaio 2019 - Il Comune chiude altre 15 attività che non hanno pagato la Tari. Notificate altre 20 diffide a pubblici esercizi e hotel, i cui titolari non avevano pagato la tassa sui rifiuti nel 2018. In caso di mancato pagamento entro trenta giorni, le licenze verranno sospese per tre mesi. Ieri mattina in municipio facevano la fila nell’ufficio preposto diversi imprenditori per regolarizzare la situazione tributaria e scongiurare la chiusura dell’attività fino a tre mesi.

In principio era stata l’ordinanza di sospensione dell’attività inviata al Cocoricò. Sono poi seguiti lo Yellow Factory, nella prima metà di dicembre, e a ridosso del Natale almeno una decina di attività tra cui diversi alberghi, tutti colpevoli di non avere pagato le rate della Tari nel 2018, e costretti per ordinanza comunale a chiudere la saracinesca come stabilito dal nuovo regolamento adottato dall’amministrazione comunale.

IL recupero della Tari prosegue e sempre venerdì scorso il Comune è tornato alla carica notificando quindici ordinanze di sospensione delle licenze ad altrettanti bar, ristoranti e alberghi. Per queste attività il periodo di trenta giorni è già scaduto, senza che i titolari abbiano versato il dovuto nelle casse pubbliche. Ancora chiusure, ma al medesimo tempo il recupero delle tasse evase va a gonfie vele. Nel 2018 il recupero della Tari ha portato 650mila in più nelle casse del municipio rispetto a quanto incassato nel 2017. «Ribadisco la piena volontà di andare incontro a chi si trova in situazioni di difficoltà economiche con vari strumenti in campo, ma senza sconti a chi fa orecchi da mercante – sottolinea l’assessore al Bilancio Luigi Santi -. I risultati ottenuti sono molto buoni, a riprova che la strada, e soprattutto il messaggio inviato, cominciano ad essere recepiti ai fini di un giusto principio di equità fiscale».

SANTI, tuttavia, non ci sta a passare per cattivo. «Non esiste alcuna volontà vessatoria nei confronti dei cittadini, ma al contrario la volontà di applicare il principio di una giusta corresponsione da parte di tutti di tutti per far si che si possa continuare a contenere la tassazione e allo stesso tempo lavorare per migliorare i servizi erogati alla città. Infine sempre nell’ambito dell’azione di contrasto all’evasione, nel 2018 abbiamo superato, per quanto riguarda il recupero Imu degli anni precedenti, l’importo record di 1,8 milioni di euro. Un importante risultato che ci spinge ad andare avanti senza remore».