
Le lunghe code sui viali delle Regine, la pedonalizzazione del lungomare per il il Port Spring Fest, hanno paralizzato la mobilità
La Pasqua a Rimini si è chiusa con il solito bilancio amaro per chi la città la vive tutto l’anno. Mentre migliaia di turisti affollavano le spiagge, i parchi, la ruota panoramica e i festival diffusi tra Darsena, Porto e centro storico, i residenti sono rimasti intrappolati in un caos fatto di cantieri aperti, viabilità bloccata e parcheggi introvabili.
L’immagine simbolo di questo disagio è stata quella di un’auto parcheggiata in mezzo a un incrocio a Marina Centro, nei pressi del supermercato Conad, con un biglietto lasciato sul parabrezza: "Mi dispiace tanto, ho girato 30 minuti per cercare. Questo è l’unico buco trovato". Una confessione amara che riassume perfettamente l’esasperazione di tanti.
Le lunghe code sui viali delle Regine, le deviazioni per i lavori in corso e la ormai pedonalizzazione del Lungomare Tintori per la Porto Spring Fest hanno paralizzato la mobilità. Le auto lasciate in doppia fila, sui marciapiedi o addirittura davanti agli accessi pedonali sono diventate la norma, mentre i parcheggi regolari si esaurivano già nelle prime ore del mattino.
Anche se l’offerta turistica della città ha registrato numeri da record — tra il Paganello dei record, lo Street Food Truck Festival e gli eventi in Darsena — a fare le spese di questo successo sono stati, ancora una volta, i riminesi. Senza un piano parcheggi adeguato e una gestione più attenta del traffico nei momenti clou, il rischio è che ogni festa diventi un incubo.
I riflettori ora si spostano sull’estate imminente. Se questa Pasqua è stata un test, per molti è stato fallito. E i residenti si chiedono: sarà lo stesso anche a giugno?