Tromba d’aria a Riccione, spiaggia devastata: "Un inferno, poi solo macerie"

Il racconto dei bagnini della zona nord di Riccione dove l’altra sera si è abbattuta la tempesta "Intere file di tende distrutte. Abbiamo visto il moscone volare per cinquanta metri"

Alle 19,10 di venerdì il cielo di Riccione all’improvviso diventa cupo. Un paio di tuoni sembrano annunciare il classico temporale estivo. I bagnanti abbandonano la spiaggia in fretta. Neppure il tempo di raggiungere gli hotel che tra i bagni 128 e 135 si scatena il finimondo. Quando finisce agli operatori di spiaggia lascia da pagare un conto salato e tanto lavoro. La tromba d’aria infierisce soprattutto sul bagno del Beach Operà, completamente distrutto da una forza innaturale: un moscone vola per 50 metri, fino a impennarsi sulla torretta del bagnino di salvataggio della zona 135136, letteralmente travolta e danneggiata dalle attrezzature divelte a pochi passi.

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Per avere l’idea della violenza del vortice, basta pensare che in una trentina di secondi sono stati spazzati via non solo ombrelloni e brandine, ma anche dodici gazebo con ventiquattro suite atterrate sulla rete del campo da beach volley alta ben cinque metri. Altre sono state ritrovate molto più a nord, nella spiaggia del Mojito. Il vortice lascia sulla sabbia un cumulo di macerie, immagini impressionanti simili a quelle di una zona bombardata. E’ incredulo di quanto è successo il titolare dell’attività, Alessio Forgetta. "E’ un miracolo che in quell’attimo non ci fosse nessuno, poteva finire in tragedia. Ho visto arrivare la tromba d’aria da sud e investire il ristorante Patty e il Samsara, per poi giungere da noi, dove si è sfogata con maggiore forza. Oltre a distruggere i gazebo, ha spezzato gli ombrelloni, piegato il palo della luce, spaccato le casse acustiche e stracciato i teli a vela. Un disastro. Siamo riusciti a sistemare gli ombrelloni, perché per fortuna conosciamo un rifornitore che ce ne ha subito portati di nuovi. I danni ammontano ad almeno 70mila euro. Siamo assicurati, ma non sappiamo in quale misura verremo coperti". Secondo Forgetta per riarredare tutta la spiaggia e tornare alla normalità serviranno una decina di giorni, perché alcune strutture vanno ricommissionate. "Speriamo di farcela per la Notte rosa", conclude l’imprenditore.

Poche ore di sonno per Fausto Ravaglia, concessionario del Marano Beach. "Sono decine gli ombrelloni distrutti _ premette_ mostrando brandelli e pali spezzati – Praticamente tutto quello che si trovava sulla spiaggia accanto è stato catapultato sul nostro arenile. E’ stato impressionante veder volare il moscone finito sulla nostra torretta, distruggendo altri cinque ombrelloni, dovremo risistemare anche tutta le rete e i pali del campo da gioco. I danni non li abbiamo ben quantificati, ma sono ingenti , li definiremo presto. Per ora abbiamo preferito sistemare la spiaggia, tutta la nostra famiglia ha lavorato fino a mezzanotte e ieri mattina sveglia all’alba".

Quasi in tutti i bagni del Marano restano qua e là cumuli di strutture distrutte, mentre sul web si moltiplicano i video della serata da incubo. C’è appena il tempo di rimboccarsi le maniche per ripartire alla svelta.