"Troppe scartoffie? Ci pensiamo noi"

Davide Ortalli, direttore provinciale di Cna, lancia un salvagente alle aziende riminesi messe in ginocchio da Covid e burocrazia

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"Neanche la pandemia è riuscita a scalfire il ’mostro’ della burocrazia italica. Per questo cerchiamo di aiutare le nuove imprese che coraggiosamente hanno scelto di aprire anche nel maledetto 2020, alleviandole almeno del ’comparto scartoffie’".

Parole e musica di Davide Ortall, direttore provinciale di Cna, Confederazione nazionale artigiani.

In che modo?

"Proviamo ad azzerare la parte burocratica, che rischia di scoraggiare chiunque in Italia abbia in mente di aprire una sua azienda".

In pratica?

"Andiamo noi a ’sbatterci’ tra un ufficio e l’altro, e le assicuro che la trafila è davvero lunga".

Questo avrà dei costi per le imprese che ancora... devono venire al mondo, o no?

"Questo è un tipo di servizio che facciamo a costo zero per le nuove imprese".

Qual è l’età media di chi, in un momento come questo, sposa il celebre motto di Steve Jobs, ’siate affamati, siate folli’?

"La media è sotto i quarant’anjni. Poi ci sono anche i più grandicelli".

Over 40 e over 50?

"Assolutamente. E anche qualcuno ancora più grande. Persone che magari hanno perso il lavoro come dipendenti, che non riescono, data appunto l’età, a trovarne un’altro, e avvalendosi della professionalità acquisita in una vita cerca di avviare un’attività nel proprio settore".

Quali le azioni che Cna mette specificamente in campo a sostegno delle new entry?

"Per tre anni il ’Premio cambiamento’, assegni da mille euro l’uno per le prime tre aziende, scelte da una giuria locale, con aiuti concreti per sostenere l’avvio delle stesse. Oltre a questo, gli aiuti ’ordinari’: snellimento burocratico, accesso al credito e altro".

Nel 2020 l’iniziativa è saltata?

"Sì, per ragioni di forza maggiore, cioè la pandemia – continua Ortalli –. Ma continuano le azioni per sostenere l’economia del nostro territorio, che è fatta fondamentalmente da piccole imprese, che creano lavoro e occupazione. Loro ci mettono coraggio e talento. Noi competenza, abbattimento dei costi, sburocratizzazione".

Si aspettava che il Covid desse una spallata al moloch della burocrazia?

"Era un auspicio, tanti speravamo fosse l’occasione per trasformare un momento di crisi in un cambiamento, avviando una semplificazione vera".

La burocrazia si nutre di se stessa?

"E le vittime sono le imprese".

Mario Gradara