Rimini, 31 gennaio 2022 - "Il Covid porta bene". E' una delle intercettazioni spuntata tra i 78 indagati dell'operazione 'Free Credit' della Guardia di Finanza di Rimini. Una maxi truffa che ha portato un danno allo Stato di 440 milioni di euro. Le Fiamme Gialle, infatti, hanno scoperto una maxi frode di falsi crediti locazioni, sismabonus e bonus facciate, introdotti tra le misure di sostegno emanate dal governo con il decreto rilancio (dl 34/2020), durante la fase più acuta dell'emergenza sanitaria da Covid-19 per aiutare le imprese e i commercianti in difficoltà. I proventi sarebbero stati investiti in criptovalute e metalli preziosi.
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Settantotto le persone indagate, 35 le misure cautelari eseguite di cui 8 in carcere (tra cui un commercialista) e 4 ai domiciliari più 23 interdittive (20 all'esercizio di impresa nei confronti di altrettanti imprenditori e 3 all'esercizio della professione nei confronti di altrettanti commercialisti). Ci sono state 80 perquisizioni e il sequestro dei falsi crediti, di beni e assetti societari per il reato di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato: 9 degli indagati avevano presentato domanda di reddito di cittadinanza e 3 avevano precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso.
Le fiamme gialle hanno eseguito il provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Rimini a carico di soggetti ritenuti "componenti di un articolato sodalizio criminale con base operativa a Rimini ma ramificato in tutto il territorio nazionale, responsabile di aver creato e commercializzato falsi crediti di imposta" per un ammontare appunto di 440 milioni.
Al blitz - scattato in Emilia Romagna e in contemporanea in Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto - hanno collaborato 44 Reparti territoriali e la componente aerea del Corpo, con il supporto tecnico dello S.c.i.c.o e del Nucleo speciale frodi tecnologiche, per un totale di oltre 200 militari.
Gli arrestati
In carcere sono finiti l'imprenditore di origine pugliese, ma da tempo operativo in provincia di Rimini, Nicola Bonfrate, secondo gli inquirenti promotore e capo dell'associazione oltre che amministratore di numerose società, la sua stretta collaboratrice, Imane Mounsiff, cittadina di origine marocchina; il commercialista riminese, Stefano Francioni e altre cinque persone considerate dagli investigatori i 'piazzisti e venditori' nelle varie Regioni.
Le intercettazioni: "Il Coronavirus ha portato bene"
"L'inizio del Coronavirus ha portato bene". Ed ancora: "Non so più dove andare ad aprire i conti correnti in giro per il mondo". Lo dicevano i principali indagati intercettati nella maxitruffa scoperta dalla Gdf del comando provinciale di Rimini sui bonus locazioni, sisma e facciate. Con l'impiego di cani cashdog, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto durante una perquisizione trolley pieni di banconote.
"Lo Stato italiano vuole essere fregato"
"Cioè, lo Stato italiano è pazzesco, è una cosa... vogliono essere fregati praticamente...". Lo dice in un'intercettazione agli atti dell'inchiesta 'Free Credit' della Guardia di Finanza di Rimini, Nicola Bonfrate, ritenuto promotore e capo dell'associazione a delinquere, amministratore di diritto o di fatto di numerose società coinvolte negli illeciti contestati.
Bonfrate reagisce così quando un altro indagato, il commercialista Matteo Banin, anche lui raggiunto da ordinanza di custodia in carcere, parlando del bonus locazioni, illustra la modalità di determinazione dell'importo, "evidenziando - sottolinea il Gip Manuel Bianchi nell'ordinanza - che tale agevolazione è anche estremamente vantaggiosa in quanto il credito di imposta è utilizzabile per compensare qualsiasi tributo senza alcuna limitazione, matura immediatamente nell'anno 2021 e non è differito come per il Sismabonus".
"Quello invece della locazione è tutto nell'anno", dice Banin. Bonfrate: "Azzo, e cambia il discorso. Meno male che me l'hai detto". Banin: "Quello, hai capito, è tutto nell'anno ed è il 60% del canone". E ancora, il commercialista: "Perché vuol dire che tu devi dichiarare un canone il cui 60% ti dà quel valore lì". Bonfrate: "Lo dichiari tu". Risposta: "Esatto".
Il pm: "Danno enorme ai danni dello Stato"
"Un'indagine nata da un approfondimento di una procedura fallimentare, in cui la società in questione esibiva crediti che non c'erano". Lo ha spiegato Elisabetta Melotti, capo della Procura della Repubblica di Rimini, a proposito dell'indagine della Guardia Finanza denominata 'Free Credit' che ha portato alla luce una truffa da 440 milioni di euro sui bonus e falsi crediti imposta, che ha portato a 35 le misure cautelari, 8 in carcere e 4 ai domiciliari. "L'indagine iniziata in estate - ha precisato la Melotti - e nel giro di qualche settimana-un mese ci si è resi conto dell'ampiezza e della complessità del panorama. Ci si trovati davanti ad un danno per lo Stato davvero rilevante".
È la prima indagine in Italia, sulle truffe attraverso i bonus locazione, sisma e facciate introdotti a seguito dell'emergenza coronavirus. Da qui l'importanza, secondo la procuratrice di Rimini, di informare velocemente e bene "l'Agenzia delle Entrate, perché questo schema poteva essere ripetuto in altre parti d'Italia". "Voglio rilevare quindi il senso dello Stato e di rispetto istituzionale - ha quindi aggiunto - e vorrei ringraziare la la Gdf e il procuratore Paolo Gengarelli che hanno lavorato ottimamente per arginare un danno enorme per le casse dello Stato. Si è trattato di un sistema articolato e complesso che anche alla luce della modifica normativa cercavo il modo di aggirarlo a dimostrazione che per taluni il coronavirus stato un'occasione di arricchimento".
Savioli (Ordine dei commercialisti): "Sconforto e rabbia"
"Sospenderemo il professionista coinvolto". È quanto sostiene, in una nota, Giuseppe Savioli, presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Rimini che parla anche di "sconforto e rabbia" per la vicenda. "In questi due anni di pandemia - osserva in un passaggio del documento - i nostri iscritti sono stati al fianco di famiglie ed imprese per aiutarli ad ottenere fondi utili alla sopravvivenza economica, interpretando norme spesso improvvise e complicate. Ogni deroga ad un comportamento eticamente irreprensibile è intollerabile - prosegue Savioli -. Se possibile lo è ancor di più in casi come quelli che si profilano. Non esprimiamo nessun giudizio preventivo - puntualizza - anzi ci auguriamo che i professionisti coinvolti siano in grado di dimostrare la loro estraneità. Però - conclude - procederemo applicando puntualmente tutto quanto previsto dalle norme e dal regolamento dell'Ordine. Al momento ci assalgono uno sconforto enorme e tanta rabbia".
Il sindaco di Rimini: "Tenere la guardia alta"
"La brillante operazione condotta dai nostri militari, oltre a ricordarci la necessità di mantenere alta la guardia sull'insidiarsi di fenomeni deplorevoli oltre che criminali, deve essere anche da sprone per stare vicino a quell'imprenditoria che resiste e che merita di avere gli strumenti per crescere".
Così, il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, nell'esprimere il suo "ringraziamento" alla Guardia di Finanza e alla Procura di Rimini commenta l'operazione ribattezzata 'Free Credit'. Si è trattato, osserva, di "un'attività di indagine molto complessa e su ampia scala, che ha consentito di far emergere un'organizzazione in grado di mettere a sistema una frode milionaria che preoccupa per modalità ed entità, e che soprattutto indigna perché pone le sue basi sulla volontà di farsi gioco dello Stato nel momento di massima vulnerabilità del Paese, costretto da due anni a fare i conti con la più grave emergenza sanitaria ed economica mai vissuta".
In particolare, chiosa Sadegholvaad, "gli esiti dell'attività investigativa dei militari ci hanno riconsegnato uno spaccato intollerabile, che vede una rete di professionisti e imprenditori senza scrupoli appropriarsi in maniera illecita di risorse e opportunità destinate a mettere in salvaguardia le attività più colpite ;dalle conseguenze della pandemia e a sostenere i settori nelle prospettive di rilancio".