Truffe online e conti prosciugati: è allarme

Magnani (Lega Consumatori): "L’obiettivo di questi criminali è quello di estorcere dati sensibili come i numeri delle carte di credito"

"Stiamo assistendo a un aumento esponenziale di truffe bancarie, che colpiscono le operazioni e i pagamenti con le carte di credito". L’allarme viene da Lega Consumatori Rimini, attraverso l’avvocato Emanuele Magnani, esperto in materia bancaria.

L’avvocato Emanuele Magnani, esperto in materia bancaria finanziaria di Lega Consumatori
L’avvocato Emanuele Magnani, esperto in materia bancaria finanziaria di Lega Consumatori

Una sorta di boom?

"C’è un forte incremento, soprattutto negli ultimi mesi – afferma Magnani – di persone che si rivolgono allo sportello dell’associazione perché vittime di prelievi illeciti su conti correnti e carte di credito. Centinaia in un paio d’anni".

Quali cifre spariscono?

"Si va da 500, 1.000 euro fino a 10mila, a volte magari prelevati illecitamente in più step".

Le truffe più diffuse?

"Tecnicamente si parla di phishing, pharming, smishing e vishing. Il denominatore comune è sempre lo stesso, la vittima viene ingannata camuffando la truffa come comunicazione ufficiale delle Poste o dell’istituto bancario. Il phishing è il tentativo di truffa attraverso le comunicazioni via mail. Smishing e vishing, invece, sono delle tecniche che si strutturano attraverso sms e telefono".

L’obiettivo è identico?

"Sì, estorcere dati sensibili come numeri del conto corrente e delle carte di credito".

Cosa si può fare se si è rimasti impigliati nella rete?

"Premetto che non per tutti è possibile far scattare la tutela, perchè questo dipende anche dalle modalità in cui si è stati truffati. Se si è stati imprudenti no, ma per molti sì".

E si cerca il truffatore?

"Questi purtroppo spesso restano ignoti. Ma si può fare altro".

Ovvero?

"Non è sempre colpa della vittima di reato. Lo ha affermato in più occasioni l’Arbitro bancario e finanziario di Bologna, organo cui ci siamo più volte rivolti, e che in diversi casi ha affermato la responsabilità della banca".

Perché?

"Perché non aveva dimostrato di aver adottato un ’sistema di protezione forte’ che potesse evitare l’imbroglio e restituendo il maltolto all’ignaro correntista".

Dal suo privilegiato punto di vista, qual è la situazione delle banche del Riminese da questo punto di vista?

"Migliorata rispetto a un tempo, ma ci sono ancora delle lacune. I provvedimenti dell’Arbitro riequilibrano il rapporto di debolezza del correntista rispetto agli istituti di credito, che debbono migliorare sensibilmente i sistemi di protezione delle proprie piattaforme online. Non può ricadere solo sulla vittima di reato, la sottrazione di denaro dal suo conto corrente".".

Si tende a pensare che le vittime siano soprattutto anziani, è così?

"No. Tutti possiamo essere vittime di questi reati, anche persone giovani e preparate. Non c’è un profilo tipo, avendo difeso il laureato professionista, il bancario o il pensionato".