Rimini, bimbi non vaccinati in classe. Fratelli costretti a cambiare scuola

Il padre dei due alunni è immunodepresso e rischia la vita

Vaccini (foto d'archivio Newpress)

Vaccini (foto d'archivio Newpress)

Rimini, 17 settembre 2018 - A Rimini non si vedranno i carabinieri negli asili nido e nelle scuole materne, ma «saremo inflessibili – assicura il Comune – nel far rispettare la legge sui vaccini». Dopo gli annunci e le polemiche che si rincorrono da mesi, oggi con l’inizio della scuola si capirà finalmente cosa succederà ai bambini non ancora vaccinati. Va detto che dopo le 41 lettere di sospensione inviate ai genitori di altrettanti bambini dal Comune di Rimini (parliamo di iscritti a nidi e materne comunali), in questi ultimi giorni un’altra decina di famiglie ha regolarizzato i propri figli. Ma «sui vaccini – attacca il consigliere regionale del Pd Giorgio Pruccoli – bisogna fare uno scatto, culturale e sociale. Perché non è tollerabile, come invece è avvenuto purtroppo in un vicino comune del Riminese, che i figli di una persona immunodepressa debbano cambiare scuola per colpa dell’alta concentrazione di compagni di classe non vaccinati».

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A raccontare l’episodio è lo stesso consigliere regionale. «Si tratta di due fratelli che frequentano le elementari. Uno dei due genitori è immunodepresso: non può ammalarsi, perché rischia la vita. Per questo la famiglia aveva chiesto espressamente alla scuola di mettere i figli (regolarmente vaccinati) in classi dove fossero presenti solo bambini vaccinati». Il dirigente scolastico ha incontrato più volte la famiglia, ma alla fine i due fratelli si sono ritrovati in classe con diversi bambini non vaccinati. «A quel punto la famiglia, a malincuore, è stata costretta a ritirare i due figli da scuola e a iscriverli in un’altra elementare di un comune vicino. Non avrebbe voluto farlo, perché significa costringere i figli a dover fare diversi chilometri per andare a scuola, a frequentare altri bambini che non vedono mai fuori dagli orari di lezione perché abitano altrove».

Vaccini a scuola, la consegna dei documenti (Newpress)
Vaccini a scuola, la consegna dei documenti (Newpress)

Per Pruccoli questo episodio è «un caso esemplare di quello che non dovrebbe mai accadere. Chi critica o fa battaglie sui vaccini dovrebbe ricordarsi che la legge è stata fatta anche per tutelare chi soffre di gravi problemi di salute, come gli immunodepressi. Qui si tratta di salvaguardare il bene comune. C’è un tema di salute pubblica che non può essere messo in discussione da coloro che, in nome di un credo, non vogliono vaccinare i figli». E se «l’anno scorso è stato di transizione, il nuovo anno scolastico che parte oggi doveva servire a fare chiarezza».

Invece, conclude Pruccoli, «questo governo non ha fatto altro che alimentare uno stato di confusione generale, mettendo i presidi e le istituzioni scolastiche in difficoltà». Il decreto ‘milleproroghe’ appena approvato stabilisce come sia sufficiente l’autocertificazione fino al 10 marzo prossimo.