Covid Rimini, il medico: "Il 75% dei morti non era vaccinato"

Ausl, il direttore Tiziano Carradori lancia l’allarme: "Rimini ultima nella campagna contro il Covid. Andremo con le cliniche mobili nelle scuole e nelle zone periferiche per convincere gli indecisi"

Tiziano Carradori, direttore generale dell’Ausl Romagna

Tiziano Carradori, direttore generale dell’Ausl Romagna

Rimini, 29 agosto 2021 - Cinque morti tra i riminesi contagiati dal Covid nell’ultima settimana, con quello di ieri. Un dato che allarma dopo che per mesi, per fortuna, il numero dei decessi si era ridotto fortemente. Tra giugno e luglio i morti erano stati 5 in tutto. Tra le persone morte delle ultime settimane, quante non erano vaccinate contro il virus? " Oltre il 75% di decessi riguarda pazienti che o non si erano vaccinati o avevano fatto solo la prima dose – spiega Tiziano Carradori, direttore generale dell’Ausl Romagna – Poi, è vero, ci sono state anche persone decedute che avevano già completato il ciclo vaccinale. Ma erano tutte persone anziane e che soffrivano di altre patologie. Lo stesso discorso vale anche per i ricoveri: l’80% delle persone che finiscono in ospedale per il virus non si erano vaccinate, o avevano fatto solo la prima dose". Nonostante questo, Rimini resta fanalino di coda in regione per copertura vaccinale. E tra due settimane parte la scuola. Come convincere chi non si è ancora immunizzato, a partire dai giovani? "Che a Rimini ci sia più resistenza che altrove ai vaccini, è una cosa nota e consolidata nel tempo. Lo vediamo ora con le vaccinazioni anti-Covid, l’abbiamo visto in passato per le vaccinazioni obbligatorie per i bambini. Rimini ha il 58% di persone vaccinate con la seconda dose, contro il 67% di Ravenna, il 65% di Cesena e il 69% di Forlì. Bisogna invertire la rotta, in particolare tra gli studenti". C’è l’ipotesi di vaccinare i ragazzi direttamente nelle scuole: sarà così? "Ci stiamo pensando, sì. Dedicheremo più personale proprio alle scuole, che diventano ora la nostra priorità. il che significa usare parte dei sanitari in servizio agli hub vaccinali, per la vaccinazione e il tracciamento sugli studenti. Va ripensata, in generale, la campagna vaccinale". Saranno create più sedi? "Questo lo discuteremo a breve insieme a sindaci. I dati ci dicono che nel mese di agosto il numero di nuovi vaccinati è calato molto, e non credo dipenda solo dal fatto che tanti sono andati in vacanza. In Romagna i nostri hub sono in grado di somministrare 12mila dosi ogni giorno, e da settimane viaggiamo intorno alle 6mila al giorno: la metà. Pertanto utilizzeremo diversamente parte del personale oggi impiegato negli hub". Oggi si concludono le vaccinazioni sui camper: la campagna itinerante ripartirà? "I camper non si fermeranno. Si è deciso di continuare a utilizzare le cliniche mobili per raggiungere le zone più periferiche, più lontane dagli hub vaccinali. Forse li utilizzeremo anche in occasione di alcuni eventi, come già abbiamo fatto con il Meeting". Basterà a convincere gli irriducibili? "L’utilità del vaccino è sotto gli occhi di tutti, non può essere in discussione. Quelli contrari ripetono: anche i vaccinati si possono infettare . Vero, ma il rischio di sintomi gravi, ospedalizzazione e morte tra i vaccinati è molto più basso rispetto a chi non si è immunizzato".