Verucchio assolve Federico da Montefeltro

Processo alla storia: l’inganno con cui fu conquistata la rocca nel 1462 è stato giudicato atto d’astuzia

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L’aula è storica (salone delle feste della rocca malatestiana), il pubblico è numerosissimo e il verdetto schiacciante. La giuria popolare ha assolto Federico da Montefeltro dall’inganno con cui nel 1462 conquistò la rocca di Verucchio. Il ‘Processo alla storia’ chiude il sipario su un’ottava edizione della ‘Festa della storia’ da grandi numeri. Quella del Duca Federico da Montefeltro fu mera astuzia di guerra, strategia militare, e ‘l’inganno’ con cui nel 1462 espugnò la rocca di Verucchio non ha rilevanza penale e quindi non merita condanna: è stata un’assoluzione schiacciante quella sancita nello stesso castello oggetto del capo di imputazione. La giuria popolare si è pronunciata con ben 84 voti di ‘perdono’ allo sfregio nei confronti di Sigismondo Pandolfo Malatesta contro i 32 di condanna. Il terzo processo alla storia organizzato dall’avvocato Lorenzo Valenti ha visto prevalere ancora una volta le tesi difensive in una sorta di regalo di compleanno nel 600esimo anniversario della nascita dell’imputato.

Così come era accaduto in precedenza a Gianciotto prima e Sigismondo poi. Il processo ha ‘rapito’ per circa due ore curiosi e appassionati a mo’ di rappresentazione scenico-teatrale. Lorenzo Valenti ha vestito i panni del pubblico ministero, la Corte d’Assise era costituita dalla sindaca nonché avvocatessa Stefania Sabba (presidente), dall’avvocato Gianguido Maggioli come giudice a latere e da Teresa Giotti, ex cancelliera del Tribunale di Rimini in pensione. Sul banco dei testimoni sono invece sfilati un soldato montefeltrano interpretato dall’attore di casa Marco Pier Giulio Magnani, il castellano di Verucchio riproposto da Alberto Guiducci e lo stesso duca Federico da Montefeltro portato in scena da Olivier Fabrice Gasperoni. "Queste risposte del pubblico sono uno stimolo ad arricchire la nostra proposta culturale" la chiosa della sindaca.