Violentò atleta minorenne in hotel: arbitro alla sbarra, rischia 12 anni

Violentò atleta minorenne in hotel:  arbitro alla sbarra, rischia 12 anni

Violentò atleta minorenne in hotel: arbitro alla sbarra, rischia 12 anni

Ha tentato più volte di baciarla, nonostante il suo rifiuto. E dopo aver infilato la mano sotto al vestito, l’ha toccata nelle parti intime. È accusato di violenza sessuale aggravata su una minorenne Emanuele Bucca, l’arbitro internazionale di scherma indagato per i fatti accaduti il 13 maggio in un albergo a Riccione. La vittima è una giovanissima atleta (siciliana come Bucca), che in quei giorni si trovava a Riccione per prendere parte ai Campionati italiani di scherma per cadetti e giovani, svoltosi al Playhall.

L’udienza preliminare per Bucca è stata fissata: il procedimento si aprirà il 29 marzo. Sono pesantissime le accuse emerse durante l’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, nei confronti di Bucca. Secondo la ricostruzione, il 43enne avrebbe abusato della minorenne mentre si trovavano da soli nella stanza dell’albergo. L’uomo avrebbe tentato più volte di baciare la ragazzina, che non si sentiva bene, l’avrebbe invitata a stendersi sul letto e poi l’avrebbe ripetutamente toccata nelle parti intime. La ragazzina, dopo aver tentato più volte di respingere le ’attenzioni’ dell’arbitro e averlo pregato di lasciarla andare, era riuscita poi a fuggire dalla stanza. In seguito la minorenne aveva trovato la forza di denunciare quanto era accaduto, facendo scattare l’indagine nei confronti di Bucca. Si è già tenuto (qualche mese fa) l’incidente probatorio, durante il quale la ragazzina ha riconfermato per filo e per segno la sua versione. Se le accuse verranno confermate, l’arbitro rischia fino a 12 anni.

Bucca era già stato coinvolto in un’altra vicenda simile, in passato: era stato denunciato per molestie da una ventenne, un’aspirante arbitro di scherma. L’uomo avrebbe invitata ad appartarsi in una stanza d’hotel e a concedersi, in cambio del suo aiuto a superare gli esami. Per quella vicenda l’arbitro aveva patteggiato, ed era stato sospeso dalla Federazione italiana scherma.