GRAZIA BUSCAGLIA
Cronaca

Yusang Aguilera, star del web e mamma a 14 anni

La nuova vita di Yusang: i suoi video collezionano centinaia di migliaia di followers. "C’è il tempo per ogni cosa"

Yusang Aguilera insieme alla madre Marisol

Rimini, 13 ottobre 2020 - Incinta a 14 anni, madre a poco più di 15 ed ora, a 17, dopo 19 mesi trascorsi dentro una comunità, la riminese Yusang Aguilera è diventata una piccola, grande celebrità del web. Potenza dei suoi video che ha lanciato, quasi per gioco, da febbraio, poco prima che iniziasse il lockdown sui social. Ha iniziato a raccontare, tramite video, la sua storia intensissima, sbaragliando i maghi del web e aspiranti influencer. In pochi mesi è riuscita ad avere su Instagram 40mila followers, su Youtube 58100, su Tik Tok 190mila. Alcuni dei suoi video, realizzati artigianalmente in casa, con il suo smartphone, su Youtube sono stati visualizzati da mezzo milione di persone. Un vero e proprio successo nato all’improvviso. "Racconto la mia storia – esordisce la giovanissima Yusang – la vita di una ragazza che ha 14 anni si è ritrovata incinta, a 15 ha partorito ed ha avuto una bambina, nonostante il mio fidanzatino di allora non volesse. Il tutto trascorrendo anche un anno e sette mesi in comunità". Partiamo dall’inizio, a 14 anni, hai scoperto di essere incinta. Un po’ presto, non trovi? "Sì, decisamente è il messaggio che lancio a tutte le ragazzine che mi seguono. Non ripete il mio sbaglio, ogni cosa va fatta a suo tempo e 14 anni è troppo presto per diventare genitori, per badare ad un’altra persona. Io sono felicissima di avere la mia piccola, ma, lo ripeto, ho dovuto rinunciare a tante cose, sono dovuta crescere in fretta". Dai tuoi video si capisce che avevi avuto qualche problema anche prima di rimanere incita, non ti accettavi? "Ho iniziato in terza media, mi ero molto chiusa, i miei fratelli più grandi uscivano, io mi sentivo molto sola, mi facevo del male da sola, facendo autolesionismo. Mia madre si era rivolta più volte agli assistenti sociali per chiedere aiuto. Ho iniziato ad andare da uno psicologo perché soffrivo di bulimia. Poi mia madre, per cercare di venirmi incontro, mi faceva uscire con i miei fratelli e con le loro compagnie. A volte tornavo a a casa molto tardi, una volta dopo un giorno, i miei erano disperati e si erano rivolti ai carabinieri. Alla fine, con tutte le segnalazioni che avevo collezionato, quando ero incinta di tre mesi, gli assistenti sociali mi hanno messo in comunità per un anno e sette mesi". E la gravidanza? "Uscendo con gli amici dei miei fratelli, ho conosciuto il mio fidanzatino, il mio primissimo ragazzo. Pensavo fosse per sempre, cresciamo con il mito delle favole, volevo solo stare con lui, facevo tutto quello che mi diceva e sbagliavo" Ti ha forzato a fare sesso? "Assolutamente no, sono stata io a volerlo fare, mi ero convinta, non avevo capito che bisogna aspettare il momento giusto e la persona giusta. Così l’abbiamo fatto e non è stato nulla di speciale, l’ho detto in un video". Ma tu avevi mai parlato con i tuoi genitori? "Con mia madre non parlavo di sesso, siamo una famiglia molto religiosa, valeva la regola di restare vergini fino alle nozze" E quando hai scoperto di essere incinta, che hai fatto? "In un primo momento mi è venuto da ridere, pensavo fosse uno scherzo. L’ho detto al mio ragazzo, ma lui voleva che abortissi" E tu invece? "Assolutamente no, da noi l’aborto è un peccato. Io non ci ho mai pensato. Non avrei mai potuto uccidere la vita che avevo dentro di me Sono io che ho sbagliato, non lei. Avrei avuto un rimorso troppo grande se lo avessi fatto. Lo dico sempre nei miei video, l’aborto non è un gioco, prendete le precauzioni prima, state attente, non solo alle gravidanze, ma alle malattie". Adesso sei una star del web, con tantissimi followers, che vuoi fare da grande? "Ho tantissime ragazzine che mi scrivono, che mi chiedono consigli. Seguono la crescita di mia figlia, i miei progressi, fanno parte della mia vita, io dico sempre loro di fare attenzione e di proteggersi. Cosa voglio fare? L’influencer e magari scrivere un libro con la mia storia, per aiutare le giovani come me. E poi dico ai genitori, parlate con i vostri figli, state loro vicini". E se tua figlia ti facesse tribolare come hai fatto tu con i tuoi? "Oh no, la metterò in guardia e guai a chi la farà soffrire".