Rimini raccontata dalle telecamere di Linea Blu

Rai Uno ha scelto il meglio della cittadina romagnola

Panoramica di Rimini nelle riprese di Linea Blu

Panoramica di Rimini nelle riprese di Linea Blu

Rimini, 23 giugno 2018 - Sono approdate oggi a Rimini le telecamere di Linea Blu, lo storico programma di Rai Uno, condotto da Donatella Bianchi, che ogni sabato indugia sulla bellezza delle coste della nostra penisola.

Il racconto della cittadina romagnola ha inizio a bordo di una barca d’epoca, la Donella II, costruita negli anni Sessanta da tre imprenditori riminesi, e prosegue articolandosi come un mosaico di sabbia e di pietra. Sabbia, “oro di Rimini”, secondo Christian Morolli, biologo della Regione intervistato dalla Bianchi: senza sabbia non ci sarebbero le spiagge, estese a perdita d’occhio, né ci sarebbe il turismo, colonna portante dell’economia di questo tratto di costa. Pietra, quella antichissima del ponte di Tiberio, che dal 14 d.C. collega il mare al centro cittadino; pietra, quella dell’originale “biblioteca di pietra”, ideata dall’artista riminese nato a Fiume Vittorio D’Augusta, dedicata alle vittime delle foibe; pietra, come le lastre della vecchia pescheria, cuore pulsante del centro storico fin dalla sua costruzione, nella seconda metà del Settecento.

Ma le storie di Rimini sono innanzitutto storie di mare: ed ecco allora fiorire i racconti sulle poveracciaie, le donne che pescavano le vongole cosiddette “poveracce” e le trasportavano faticosamente nei cestini delle bici. Riemergono così i ricordi aspri della gente di mare, ricordi di una durezza che sembra così lontana oggi, tra gli ombrelloni, le risate leggere dei turisti e l’atmosfera calorosa e gaudente che è una costante da queste parti.

Il resto del programma è un mix di aneddoti curiosi: la spiaggia “dog-friendly”, guidata da Black, un originale cane-bagnino che raccoglie i rifiuti e accompagna i bimbi in carrozzina; la liberazione della tartaruga marina Patrizia, salvata e curata dalla Fondazione Cetacea; la costruzione di un castello di sabbia alto due metri, ad opera dello scultore Antonio Molin; la rinascita del Borgo San Giuliano, con la sua preziosa Festa de’ Borg, in occasione della quale, ogni due anni, gli stessi residenti aprono le proprie case a turisti e visitatori. Rispettando, così, lo spirito ospitale che ha reso questo angolo di Riviera famoso in tutto il mondo.