"Ad ogni voto rischiano che esca il 17"

Amidei, coordinatore di FdI, analizza la crisi: "Quello che è successo si ripeterà, sui temi cruciali la maggioranza andrà sotto"

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Politico di lungo corso – per anni ha ricoperto l’incarico di parlamentare –, imprenditore con una spiccata conoscenza del Polesine, la sua terra, Bartolomeo Amidei, coordinatore di Fratelli d’Italia per Rovigo, analizza la crisi politica che si è aperta a Palazzo Nodari. Crisi che in questo momento sta vivendo le sue ore cruciali. Nata per la rottura in seno alla maggioranza sul voto di una mozione sull’annosa questione del tribunale, ha portato alle dimissioni del sindaco Edoardo Gaffeo. Dimissioni che con ogni probabilità, grazie ad un intenso lavoro di tessitura, verranno ritirate.

Andrà a finire così?

"Non posso fare previsioni, non ho la sfera di cristallo. Però una cosa la posso dire"

Quale?

"E’ inutile che questa maggioranza vada avanti, molto meglio staccare la spina"

Un auspicio il suo...

"Certo, rappresento le forze d’opposizione. Ma non si tratta affatto di un desiderio. Basta fare i conti, guardare ai numeri ed a quello che è successo"

Quali numeri?

"Ogni volta che si andrà a votare per qualche aspetto cruciale rischia di ripetersi lo scenario già visto. Ovvero che si formi una spaccatura che porta su posizioni contrarie rispetto al sindaco 5 consiglieri più undici. A quel punto basta solo un altro voto per arrivare a 17. E il gioco è fatto, addio maggioranza. Ora mi chiedo. E’ un bene per la città andare avanti così. Il rischio è che ogni atto cruciale, ogni passaggio fondamentale per il futuro della città vada ad infrangersi contro un muro di litigi e continue spaccature"

La matematica non è un’opinione. Ma i numeri cambiano faccia a seconda da che parte si tirano. Anche la maggioranza è consapevole che se esce il 17 si va tutti a casa. Staranno attenti che la pallina non vada a fermarsi in quella casellina che tra l’altro porta pure male. Almeno per chi crede alla cabala

"Certo, magari si compatteranno. Torneranno a fare squadra. Ma in quel caso saremo davanti ad una lenta agonia. In base alla mia esperienza temo, scusate l’ironia, che non si arriverà al termine del mandato, alla sua scadenza naturale"

Lei dimentica un aspetto cruciale. La paura in caso di elezioni di essere sconfitti, di dover lasciare poltrona e comune può essere un ottimo deterrente

"Questo sì, anche perché sono convinto che in caso si vada alle elezioni Gaffeo o comunque il centrosinistra prenderebbero una sonora batosta"

Si torna al punto di partenza. Il sindaco ritirerà le dimissioni?

"E io torno a ripetere che non prevedo il futuro. Ma se così non sarà ci troveremo ancora davanti al solito teatrino che prosegue da mesi. Per tradurre, alla faccia più brutta della politica. E questo avverrà mentre la gente attende risposte. Sul tribunale, certo, che nessuno vuole venga portato via dal centro. Su tutte le questioni che sono emerse con ancora più forza in questo periodo di pandemia. Sono orgoglioso di definirmi una cittadino della strada, quindi cerco di capire. E mi chiedo perché è successo tutto questo? Per il tribunale. Non credo, è stato solo il casus belli"

Ci dica lei perché è successo?

"Perché questa maggioranza è formata da componenti diametramente opposte, per origini, derivazione, cultura, obiettivi. Non possono andare daccordo e non ci andranno mai".