Antonio Avezzù morto, Rovigo piange il politico che lanciò Bisaglia

I funerali sabato, saranno officiati dal vescovo

L’avvocato Antonio Avezzù con Alcide De Gasperi

L’avvocato Antonio Avezzù con Alcide De Gasperi

Rovigo, 20 dicembre 2018 - E’ stato al fianco di due delle principali figure storiche della Democrazia Cristiana, Alcide De Gasperi e Oscar Luigi Scalfaro, lanciando nella scena politica Antonio Bisaglia, poi diventato capo della corrente dorotea della Dc e più volte ministro. E’ morto ieri mattina nella sua abitazione rodigina, l’avvocato Antonio Avezzù, uomo politico e manager. Aveva 96 anni.

Lascia la moglie Carla, coetanea, e i figli Alessandra, Pierrodolfo, Annalisa e Marco, oltre a sette nipoti. Con Antonio Avezzù scompare un componente di quella grande famiglia democristiana polesana che, riunitasi attorno a Toni Bisaglia, era riuscita a conquistare consenso e potere. Di Avezzù, che per 18 anni è stato presidente della Cassa di risparmio di Rovigo e vicepresidente di quella di Padova per diventare anche membro del cda di Montedison ai tempi in cui Bisaglia era ministro delle Partecipazioni statali, si ricorda soprattutto la statura umana e professionale, oltre che la sua grande passione per la cultura che lo spinse a riportare all’antico splendore villa Molin Avezzù a Fratta Polesine e la sua residenza storica in via Silvestri.

Seguì in prima persona i restauri sia della chiesa della Rotonda che di Palazzo Roncale. Della politica aveva una concezione etica ben precisa, come ricorda la figlia Alessandra Avezzù, architetto e docente di storia dell’arte: «Mio padre era un uomo che aveva preso l’impegno politico non come un trampolino per emergere, ma come passione al servizio della gente e del territorio. Lo ha sempre testimoniato fin dal tempo in cui Bisaglia era un ragazzino e lui lo lanciò quando venne nominato presidente dei probiviri della Dc e poi presidente del congresso Dc. Finché la politica è rimasta tale mio padre ha militato, poi quando è cambiata si è fatto da parte».

Di estrazione dossettiana, Avezzù nacque politicamente con De Gasperi, diventando presidente della Fuci negli anni universitari. L’amicizia con Toni Bisaglia caratterizzò poi la sua vita. Solo lui poteva fornire a Giampaolo Pansa tutte le informazioni per scrivere il suo best seller su Bisaglia nel 1975. «Pansa e mio padre – rammenta la figlia – rimasero chiusi per due giorni nella biblioteca di casa e Pansa venne a sapere tutto su Bisaglia: che non aveva una vera famiglia, la sua famiglia era la nostra. Per me era come uno zio e lo stesso Bisaglia considerava mio padre un fratello maggiore. Quando avevamo la casa a Folgaria venivano a trovarlo anche Rumor e Piccoli».

Avezzù lascia il ricordo di una persona che agiva in politica con correttezza e lealtà: «Mio padre mi raccontava del rapporto con gli avversari politici, della rivalità molto accesa tra Dc e Pci per cui a volte sulla stessa piazza facevano comizi nello stesso giorno e poi alla fine andavano a mangiare assieme». I funerali si terranno sabato 22 alle 10.30 nella chiesa di San Francesco a Rovigo e saranno celebrati dal vescovo della diocesi Adria e Rovigo, monsignor Pierantonio Pavanello.