Droga Rovigo, i ragazzini puntano il dito. "Sì, ce la dava lui"

Giovanissimi consumatori di hashish e marijuana, alcuni minorenni, che accusano il loro pusher africano in tribunale

La conferenza stampa della polizia

La conferenza stampa della polizia

Rovigo, 7 dicembre 2018 - Giovanissimi consumatori di hashish e marijuana, alcuni minorenni, che accusano il loro pusher africano e per farlo sono arrivati in tribunale accompagnati dalla mamma o dal papà. I genitori, con una certa sofferenza negli occhi, li hanno ascoltati testimoniare. Questo è successo ieri al tribunale, di fronte al Collegio.

Il giudice Angelo Risi ad un certo punto ad una ragazzina ha chiesto: «Riconosce la persona di colore qui in prima fila come suo fornitore?». Si trattava dell’imputato Richad Reuben, 28 anni, nigeriano. E l’adolescente ha risposto semplicemente «sì». Ecco che è stata formata la prova dello spaccio, reato imputato al giovane africano. Ma di scene su questa falsariga ieri se ne sono viste diverse, molto simili l’una all’altra. I ragazzini con il vizio del fumo sono rimasti seduti al banco dei testimoni il tempo di confermare che effettivamente facevano uso di droghe leggere e che le comperavano da lui, l’imputato, che in silenzio sedeva in prima fila, di fronte al Collegio, tra gli avvocati e il pubblico ministero Andrea Girlando che sosteneva l’accusa per la procura. L’altro imputato, Susso Edrisso, 23 anni, del Gambia, invece non era presente in aula.

Si tratta di un’inchiesta, chiamata Due Torri, promossa dalla squadra mobile quando il dirigente era Bruno Zito. Tra il 2016 ed il 2017 i poliziotti hanno documentato scambi di droga e soldi in piazza Matteotti, ai giardini delle Due Torri e nella pista ciclabile Baden Powell. Un’indagine scattata grazie alla madre di un 24 enne operaio, preoccupata perché il figlio si drogava e usava psicofarmaci. La richiesta di rinvio a giudizio, da parte della procura, era stata formulata per 5 persone. Una posizione è poi stata stralciata lo scorso ottobre perché uno degli indagati all’epoca dei fatti non aveva ancora compiuto 18 anni. La posizione degli altri due invece è stata definita a metà ottobre, meno di due mesi fa. Tre anni e due mesi di detenzione per Ehis Itulah, nigeriano di 46 anni, residente a Polesella; Aurel Molla, 19 anni, albanese residente a Villadose a 8 mesi (pena sospesa grazie alla condizionale).