"Green pass anche per le piccole imprese? Giusto così, noi ci stiamo già adeguando"

Da metà ottobre le aziende più piccole potranno sostituire il dipendente senza carta verde: "Vogliamo evitare nuove chiusure"

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di Giacomo Capovilla

Le piccole imprese rodigine sposano l’obbligo del green pass. La nuova misura entrerà in vigore il 15 ottobre, quando le aziende con meno di 15 dipendenti potranno sostituire temporaneamente il lavoratore senza green pass. L’estensione del certificato verde pare non toccare le piccole attività, che in gran parte hanno già provveduto a vaccinare tutto il personale. La speranza comune è di poter continuare a lavorare tranquillamente d’inverno, evitando le chiusure dell’anno scorso, che hanno condizionato pesantemente l’economia e la vita di tutti, in ogni settore della quotidianità.

"Sono d’accordo: il green pass va reso obbligatorio anche per le piccole imprese – afferma Renzo Bellinello della Bottega della Carne di Susi Stocco –. Noi siamo un’attività a conduzione familiare: siamo tutti vaccinati, inclusi i nostri figli. Una scelta fatta con convinzione, che non tocca solo l’azienda ma anche la sfera personale. Ci adeguiamo alle regole per la salute nostra e degli altri. Il certificato verde sarà sicuramente utile per evitare nuove chiusure.

Credo fermamente nel vaccino anti-Covid: l’ho fatto appena ho potuto".

"Tutti, titolari e dipendenti, abbiamo già il green pass – racconta Samuele Giacomella dell’Angolo Verde –. Il nuovo obbligo non ci crea problemi. Speriamo che garantisca ad altri settori, come la ristorazione, di rimanere aperti.

L’anno scorso noi abbiamo sempre continuato a lavorare, ma molti hanno dovuto chiudere. Il lockdown è stato caotico: abbiamo deciso di puntare sulle consegne a domicilio, passavo interi pomeriggi in macchina.

La gente aveva bisogno e noi abbiamo preso l’impegno di portare i prodotti sempre in giornata. L’estensione del certificato verde potrà evitare nuove chiusure e complicazioni per tanti ambiti lavorativi".

Una posizione condivisa da altri colleghi.

"Tutti dobbiamo poter lavorare – dicono Margherita Borghetto e Federica Osti della Bottega del Pane –. La vita deve andare avanti.

E’ chiaro che chi ha bisogno di lavorare si vaccina senza fare tante storie. Da quando è scoppiata la pandemia abbiamo sempre seguito tutte le regole, anche per rispetto nei confronti di chi, a differenza nostra, ha dovuto chiudere".

"Siamo tutte vaccinate – spiega Alessia Campesan di Tezenis –, quindi l’estensione dell’obbligo non ci tocca. Chi lavora a stretto contatto con la gente non può non essere vaccinato: il rischio contagio è troppo alto".

"Ho sentito del nuovo obbligo – commenta Giorgia Bazzocchi di Love & Luste –. Arrivati a questo punto della campagna vaccinale, sarebbe meglio definire regole che siano uguali per tutti. Il rischio contagio è ovunque, sia nelle piccole imprese sia in quelle grandi.

Si potrebbe partire subito, senza aspettare il 15 ottobre. Bisogna continuare a rispettare le buone pratiche, mentre molti le stanno dimenticando solo perché hanno il green pass. Non è il momento di abbassare la guardia".