I primi sintomi e poi il tampone Il vescovo è positivo al virus

Pavanello è in quarantena, saltano tutti gli appuntamenti ai quali doveva prendere parte. L’onda d’affetto dei fedeli e dei parroci: "Stiamo pregando perché si rimetta presto"

Migration

Il vescovo Pierantonio Pavanello è risultato positivo al Covid-19. E’ accaduto nella mattinata di ieri alla prova del tampone, dopo alcuni sintomi che si erano manifestati nel pomeriggio di giovedì. La notizia è rimbalzata ieri nella diocesi di Adria e Rovigo suscitando apprensione e solidarietà tra i fedeli e la comunità ecclesiastica. Apprensione che è stata quasi subito smorzata dal comunicato della Curia a firma di don Enrico Turcato. "La situazione sanitaria del vescovo – si legge – è sotto controllo, si trova in isolamento a casa sua. Si è sottoposto al tampone risultando positivo al Covid-19, ma non manifesta sintomi gravi ed è entrato in isolamento. Il vescovo ha accolto la notizia con serenità e si unisce a quanti stanno attraversando questo momento difficile. Tutta la diocesi si stringe nella preghiera per il proprio pastore e lo affida alla Vergine Maria, Madonna delle Grazie, chiedendo per lui e per quanti sono ammalati il dono della guarigione e di una pronta ripresa". Il vescovo, 65 anni, è al timone della diocesi di Adria e Rovigo dal 23 dicembre 2015. Il primo effetto è stata la sospensione di tutti gli appuntamenti già fissati in agenda, mentre per le celebrazioni previste nelle parrocchie scatterà l’avvicendamento con altri sacerdoti. Alcune incombenze urgenti potrebbero toccare al vicario don Damiano Furini. Una situazione complicata per la Diocesi in vista dei riti natalizi, tra divieti del Dpcm e contagi dei religiosi che adesso hanno coinvolto anche il vescovo. "Mercoledì della prossima settimana alle 16 – afferma don Carlo Marcello, parroco di Villadose e consulente ecclesiastico della Coldiretti – è prevista la messa di Natale per il personale della Coldiretti e doveva essere celebrata dal vescovo che adesso non ci sarà. Quest’anno è saltato tutto. Mi dispiace che il vescovo sia stato contagiato, abbiamo già tutti i preti di Badia e Lendinara in quarantena, così come i frati del convento dei Cappuccini a Rovigo e 22 suore. Ci stiamo preparando alle feste di Natale con precauzione, ma il virus gira e colpisce". Il vescovo, giovedì pomeriggio, ha coordinato una riunione in streaming con i vicari foranei tra i quali c’era anche don Carlo Marcello. "Ha dato disposizione – racconta il parroco di Villadose – di non fare confessioni individuali per Natale al fine di evitare le code di persone che aspettano il turno, sottolineando come gli ambienti stessi delle confessioni siano poco adeguati, infatti ci vorrebbero spazi che non abbiamo. Il vescovo – prosegue – ci ha invitati a utilizzare spazi comunitari per i fedeli che parteciperanno alle celebrazioni. Io in parrocchia ne farò due a Villadose e uno nelle frazioni di Cambio e Canale. Sono prete da 47 anni – conclude don Marcello – ma mai è successa una situazione del genere. Evidentemente il virus in questa fase è più forte rispetto a marzo. Nella prima ondata era andata meglio perché era tutto chiuso, adesso si vede che non sta dando i risultati sperati il fatto di lasciare la responsabilità alle singole persone. Preghiamo il Signore che ci liberi da questo flagello e speriamo che i vaccini funzionino".

Giuliano Ramazzina