Musica per gli ultimi tra le case del vicolo

Le giornate della povertà, concerto in strada organizzato da Arci Solidarietà. L’asilo notturno, tetto per i clochard durante il lockdown

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‘Questa di Marinella è la storia vera’ all’ombra delle facciate delle case di vicolo Crocco. Chitarra, fisarmonica e mandolino per raccontare storie di emarginazione e povertà messe in musica e narrate dalla voce un po’ dolce e un po’ strascicata di Fabrizio de Andrè, il cantautore di

una dimenticata umanità. Il concerto, organizzato da Arci Solidarietà, è stato un po’ on the road nella stradetta dove ha sede l’asilo notturno. Sul palco urbano di cemento il complesso ‘La cattiva strada’, formato in questa occasione da Andrea Bagno, Walter Sigolo e Mirco Drago, musicisti per passione. L’iniziativa fa parte della tre giorni organizzata per sollevare il sipario sulla povertà, in quella che è stata definita la notte dei senza tetto. Ne parla Donata Tamburini, presidente di Arci solidarietà, che gestisce l’asilo notturno.

Ultima spiaggia per chi non ha più un lavoro, una casa e che sopravvive grazie alla speranza, speranza coltivata ogni giorno dai volontari. La struttura può ospitare fino a otto persone. "Abbiamo anche una stanza in grado di accogliere due donne", spiega ancora la presidente. Anche loro si sono dovuti confrontare con l’emergenza sanitaria, l’incubo del Covid. E così il numero è stato ridotto, per

salvaguardare la sicurezza degli ospiti, a sei. Encomiabile il lavoro che hanno portato avanti nel

pieno dell’emergenza, quando è scattato il lockdown e le strade erano diventate un deserto urbano. "A camminare lungo le vie – spiega ancora Tamburini – in quei drammatici lunghi giorni c’erano solo loro, clochard che venivano fermati continuamente dalle forze dell’ordine. Così abbiamo deciso di tenere aperto l’asilo notturno 24 ore su 24, i nostri volontari si sono mobilitati. Venivano ospitate nella struttura, avevano un tetto ed ogni tanto potevano magari fare un giro qui attorno senza rischiare di essere controllati". Al fianco di Arci solidarietà in quei giorni anche Porto Allegre e la Caritas.

Non solo un tetto. I pasti venivano portati ogni giorno proprio da Porto Allegre. "La povertà, un’emergenza che si allarga – precisa –. Fino a qualche mese fa gli ospiti della struttura erano per l’80% stranieri, adesso non è più così. Sono soprattutto italiani, persone che vivono in situazioni assai drammatiche". La struttura è in attesa di un contributo stanziato proprio per l’emergenza dalla Fondazione Cariparo, deve essere erogato dal Comune. Intanto, mentre il giorno cede il passo alla sera, nel vicolo risuonano le ultime note di Marinella. Per raccontare un’altra umanità.