Paolo Aggio morto di Covid a Rovigo: non si era vaccinato dopo i problemi di salute

Paolo Aggio, poliziotto di 57 anni, si è aggravato pochi giorni fa dopo due settimane di ricovero. Intanto ieri altri 44 nuovi positivi in Polesine

Paolo Aggio aveva 57 anni

Paolo Aggio aveva 57 anni

Rovigo, 24 novembre 2021 - Si aggrava la situazione dei contagi da Coronavirus in Polesine, due le nuove vittime segnalate nelle ultime ore. Tra esse un uomo di 57 anni, Paolo Vincenzo Aggio, che dal 6 novembre si trovava ricoverato in ospedale. Poliziotto, lavorava in questura nel corpo di guardia ed era risultato positivo dopo l’esecuzione di un tampone nei primi giorni di novembre. Non aveva immediatamente manifestato sintomi, fino al momento del suo ricovero. Negli ultimi giorni il suo quadro clinico si era aggravato e l’uomo è deceduto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Covid di Trecenta. Aggio aveva scelto di non vaccinarsi, a causa di seri problemi di salute avuti un paio di anni fa. Una scelta dettata dal timore che questi potessero contrastare con il tipo di vaccino proposto, per cui per recarsi al lavoro si sottoponeva a tamponi molto frequenti, e uno di questi ne ha riscontrato la positività. La seconda vittima invece, si trovava ricoverata in area medica Covid. Sale così a 533 il totale dei decessi da inizio epidemia. In aumento anche il focolaio esploso nei giorni scorsi all’interno dell’ospedale di comunità di Adria. Sono sette le persone attualmente positive. L’azienda Ulss locale ha avviato i protocolli di sicurezza e la situazione è continuamente monitorata attraverso lo screening di pazienti e operatori. 44 i nuovi casi di Coronavirus, con un tasso di positività che sale all’1,44%. Cresce anche il numero dei pazienti ricoverati, 33 in totale, due in più rispetto a ieri. Nell’ospedale di Trecenta si trovano 15 persone in area medica Covid, due nel reparto di terapia intensiva Covid e 10 in ospedale di comunità Covid. Sono quattro i pazienti nel reparto di malattie infettive dell’ospedale cittadino e due quelli in ospedale di comunità di Adria. Stabile la situazione nelle strutture residenziali dedicate ad anziani e soggetti fragili, dove rimangono positive quattro persone: un operatore dell’Iras, due operatori non sanitari della Residenza "Madonna del Vaiolo" di Taglio di Po e un operatore del Centro Servizi "Villa Agopian" di Corbola. Sono 538 le persone positive in provincia.

Nel frattempo ier la Regione ha comunicato che verrà anticipata da sei a cinque mesi la somministrazione della terza dose di vaccino. Ad oggi le categorie interessate dalla campagna sono i cittadini over 40, operatori sanitari, ospiti e operatori delle case di riposo e persone con elevata fragilità. L’autorizzazione è stata data dalla Direzione Prevenzione della Regione Veneto che ha trasmesso a tutte le Ullss una circolare con la quale si dà avvio alle procedure. La diminuzione dell’intervallo avrà effetto a partire dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Sono oltre 384 mila le dosi somministrare dall’inizio della campagna, più di 186 mila le prime dosi e quasi 176 mila le seconde. Al momento risulta vaccinato, con almeno una dose, l’88,1% di popolazione assistita vaccinabile mentre ha completato il ciclo vaccinale l’86,5%. Oltre 17 mila le terze dosi già somministrate.  

re. cro.