Quota 100 scuola Rovigo, i sindacati. "In pensione il doppio dei prof"

A soffrire di più sono gli istituti secondari di primo grado

Un'insegnante mentre spiega (foto di repertorio)

Un'insegnante mentre spiega (foto di repertorio)

Rovigo, 11 aprile 2019 - "Quota 100 ha raddoppiato le domande di pensionamento nelle scuola pubblica in Polesine — dice Stefania Botton, segretario generale della Cisl scuola di Padova e Rovigo —: cento sono quelle arrivate da chi ha i requisiti previsti dalla legge Fornero e altrettante sono quelle che si sono aggiunte grazie a Quota 100. Numeri che mettono in difficoltà soprattutto la scuola secondaria di primo e secondo grado (cioè le medie e le superiori, ndr)".

I numeri precisi e complessivi forniti dall’ufficio scolastico provinciale di Rovigo confermano i dati diffusi dalla Cisl. La lettura che dà la dirigenza è però più tranquillizzante. Le domande di pensionamento pervenute finora sono 198 di cui 48 riguardano il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario), 62 gli insegnanti di scuole superiori, 30 quelli delle scuole medie, 45 arrivano dalle scuola elementari e 12 dell’infanzia. Per arrivare a 198 c’è quella di un insegnante di religione.

Il vice provveditore dell’ufficio scolastico di Rovigo, Pietro Sarrubbo, trasmette serenità, ritiene che ogni ragionamento sui rischi di trovare cattedre scoperte sia infondato: «C’è un ricambio generazionale che peraltro era auspicabile, abbiamo nuove leve pronte. In 30 anni di lavoro non ho mai visto una classe scoperta. Sarà nostra cura coprire gli spazi lasciati liberi da chi va in pensione. Per quanto riguarda gli insegnanti della scuola dell’infanzia (materna) e della primaria (elementari) il ricambio è garantito dai concorsi il cui iter entro l’inizio del prossimo anno scolastico sarà terminato anche dal punto di vista burocratico. Per la secondaria di primo e secondo grado ci sono le graduatorie del concorso 2016 e dove non c’è l’insegnante di ruolo le coperture saranno garantite dai supplenti». Non vi sarebbe, secondo lui, alcun rischio di cattedre vuote in Polesine. «Ripeto, in 30 anni non è mai successo», dice Sarrubbo.

I sindacati però sollevano una questione legata ad un particolare profilo, il Dsga (direttore dei servizi generali e amministrativi). «È un ruolo particolarmente in sofferenza in generale ma anche qui da noi in provincia di Rovigo», spiega Rita Bonfante dello Snals. «L’anno prossimo, con i pensionamenti, rischiamo che ognuno dei Dsga in servizio aumentino il numero di scuole che devono gestire da soli — le fa eco Stefania Botton —. Già oggi sono oberati di lavoro e la loro condizione potrebbe peggiorare senza il ricambio necessario».

Per quanto riguarda gli insegnanti, ufficio scolastico e sindacati concordano sul fatto che siano le scuole medie e superiori quelle più in sofferenza. «Il concorso per la secondaria sarà bandito prossimamente. E ce n’è bisogno. Ma i vincitori di cattedra non entreranno in ruolo nell’anno scolastico 2020-2021 — dice la referente Cisl di Padova e Rovigo —. Il Ministro ha dichiarato che lo bandirà quest’estate quindi sarà le prove saranno ad anno scolastico iniziato».