Rubens Pizzo, la verità dell'imprenditore di Rovigo in aula

Usura, la difesa punta alla revoca degli arresti domiciliari per il re della movida

Rovigo, l'imprenditore Rubens Pizzo (Foto Donzelli)

Rovigo, l'imprenditore Rubens Pizzo (Foto Donzelli)

Rovigo, 21 marzo 2019 - Domani mattina si terrà in tribunale l’interrogatorio di garanzia per Rubens Pizzo, 45 anni, l’imprenditore accusato di usura, finito agli arresti domiciliari sabato nell’operazione condotta dal nucleo investigativo dei carabinieri. Il re della movida si è sempre detto estraneo ai fatti. I suoi legali, gli avvocati Michele Brusaferro e Dania Pellegrinelli, in questi giorni stanno esaminando i documenti contenuti dall’ordinanza di arresto. La difesa punta alla revoca degli arresti domiciliari di Pizzo.

La misura è stata decisa dal giudice su richiesta del pubblico ministero Sabrina Duò. I legali contano che venga riconsiderata alla luce del lavoro degli investigatori. Pericolo di fuga e di inquinamento delle prove potrebbero non essere più un ostacolo per decidere infatti la revoca, ma sarà il giudice a deciderlo in funzione della documentazione fornita dalla Procura e dalla stessa difesa. Nei giorni scorsi è stata interrogata anche la presunta vittima, un’imprenditrice di origine polesana titolare di un’attività commerciale a Bologna. Secondo le accuse che lei stessa ha mosso, Pizzo le avrebbe prestato circa 60mila euro chiedendone la restituzione con un tasso di interesse del 200%.

Sempre sabato scorso era stato arrestato Pietro Gianella, 52 anni, pescatore di Goro. I due, però, non avrebbero collaborato ma avrebbero una presunta vittima in comune. Rubens Pizzo e Pietro Gianella sono finiti agli arresti domiciliari su ordinanza del giudice per le indagini preliminari Silvia Varotto. I carabinieri del nucleo investigativo di Rovigo, guidati dal maggiore Nicola Di Gesare, si erano presentati a casa dei due indagati per l’arresto e le perquisizioni. Il pubblico ministero Sabrina Duò ha ereditato il fascicolo da Fabrizio Suriano, finito poi in mano a Monica Bombana. Pizzo, secondo gli inquirenti, da giugno a dicembre del 2018 aveva prestato 60 mila euro ad una imprenditrice della provincia di Bologna, ma residente a Rovigo, alla quale chiedeva la restituzione dei soldi con un tasso del 200 per cento annuale. Fin da subito i suoi avvocati Michele Brusaferro e Dania Pellegrinelli sono intervenuti per dichiarare l’estraneità ai fatti contestati del loro assistito. L’indagine si chiama Constrictor, un serpente boa molto temuto poiché capace di uccidere anche grandi prede avvolgendole e soffocandole nelle sue spire.