"Una montagna di ‘botti’ nei capannoni"

Bloccati tutti gli eventi, azienda specializzata in spettacoli pirotecnici in crisi: "Quasi tutti i dipendenti in cassa integrazione"

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Centoventi anni di tradizione fermati dal Covid, questa la storia di ‘Parente Fireworks’, azienda familiare di Melara specializzata in spettacoli pirotecnici. La prima e vera fabbrica nasce nel sud Italia, grazie a Romualdo Parente e ai suo fratelli. La fabbrica è costretta fermarsi due volte, a causa delle guerre mondiali ma nel 1946 riesce a ripartire. È negli anni Cinquanta che uno dei fratelli si sposta a Melara, iniziando a collaborare con aziende locali e nel 1956 crea l’attuale impresa. Parente Fireworks diventa con il tempo ad essere tra le più grandi aziende italiane di produzione e creazione di spettacoli pirotecnici. Realizza show di importanza mondiale e i suoi prodotti vengono esportati in tutto il mondo. "Abbiamo anche vinto due volte il Guinness World Record, per lo spettacolo più grande del mondo che abbiamo eseguito in Kuwait e per quello più lungo al mondo eseguito a Cavallino di Treporti", spiega Claudio Parente, uno dei figli del fondatore. L’azienda dà lavoro a 45 persone, raggiungendo anche le 60 durante il periodo di intensa attività. Ma al momento, con l’emergenza sanitaria in atto e lo stop a ogni tipo di manifestazione, non riesce a lavorare e ha dovuto mettere quasi tutti i dipendenti in cassa integrazione. "Quest’anno abbiamo fatto un unico grande spettacolo, il National day in Arabia – spiega Claudio –. Siamo riusciti a farne 4 o 5 in Italia ma mai paragonabili agli anni precedenti come entità. Normalmente ne effettuavamo anche 600 all’anno". Durante la prima ondata l’azienda era riuscita comunque a consegnare alcune delle commesse ma il fatturato è calato di almeno il 75%. "I decreti ristoro non sono serviti – riprende – perché i calcoli per ottenere gli aiuti economici erano stati basati sul fatturato del mese di aprile, periodo in cui non lavoriamo la mole maggiore è nei primo trimestre. Abbiamo dovuto fare tutto con le nostre forze". L’azienda ora si trova con i magazzini pieni di merce giacente. "Purtroppo i nostri clienti avevano già acquistato ma non hanno mai potuto utilizzare i nostri prodotti – aggiunge – quindi si trovano con i magazzini pieni e non acquistano nuova merce". Parente Fireworks aveva provato anche a sopravvivere grazie alla polvere nera, usata per la simulazione nei campi di addestramento militari e per il disgelo delle valanghe. "Con il fermo dell’attività sciistica è saltato anche quello" commenta il fratello Davide. Un gruppo familiare che non si è mai voluto arrendere tentando di reinventarsi ma che ora fatica a vedere prospettive future. "Da marzo praticamente non arrivano nuove commesse. L’unico spettacolo che faremo è quello di Capodanno al castello Estense a Ferrara – spiega Claudio –. Il nostro personale si trova in una cassa integrazione continuativa. Siamo riusciti per ora a sopravvivere a questo anno orribile ma la vera preoccupazione è il prossimo anno quando non avremo più risorse economiche per tamponare le perdite subite e quelle che arriveranno se il settore non riparte".

Agnese Casoni