ANDREA VERDOLINI
Calcio

Recanatese, l’attacco fa paura. Ma tornare in C sarà una battaglia

Sbaffo e Melchiorri hanno deciso di rimanere, il mister è ancora Filippi: tanti i giovani promossi dal vivaio

Sbaffo e Melchiorri hanno deciso di rimanere, il mister è ancora Filippi: tanti i giovani promossi dal vivaio

Sbaffo e Melchiorri hanno deciso di rimanere, il mister è ancora Filippi: tanti i giovani promossi dal vivaio

Una delle migliori doti di un pugile è saper incassare e non a caso il numero uno in materia, Rocky Marciano, non ha mai perso un incontro in carriera. La metafora, apparentemente strana, si adatta invece benissimo alla Recanatese reduce, nel giro di un mese, da due colpi da knock out con una retrocessione sanguinosa maturata in pieno recupero contro la Vis Pesaro (una gara pirotecnica terminata 4-3, ndr) e da una riammissione prima e un ripescaggio poi che sembravano (quasi) certi. Le tormentate vicende di un’estate tribolata richiederebbero un capitolo a parte, ma in ogni caso si è ripartiti dopo due stagioni nel professionismo che, nelle intenzioni, dovrebbero essere interpretate come un primo approccio nel calcio che conta, sperando, magari a breve termine, di tornarci.

Intanto si deve riprendere confidenza con un campionato frequentato per quindici anni consecutivi nei quali si sono alternati gioie e dolori. La prima pietra è stata la riconferma di mister Giacomo Filippi il cui lavoro, iniziato nel febbraio scorso, è stato apprezzato soprattutto per la sua dedizione assoluta e per il fatto di essersi guadagnato la stima dei dirigenti e dello spogliatoio, nonostante le vicissitudini in campo. Il tecnico siciliano ha rifatto le valigie dalla sua Partinico (non esattamente a un tiro di schioppo) perché si vuole competere ai massimi livelli e infatti, al di là dell’intrattenibile Gianluca Carpani, passato al Catania, si è riusciti a tenere i pezzi da 90. In primis Alessandro Sbaffo, protagonista di una telenovela con toni anche andati oltre il consentito (tira e molla con la Sambenedettese, ndr) e Federico Melchiorri: erano in grado di fare la differenza in C, figurarsi tra i dilettanti, sempreché ovviamente la salute li assista perché, rispettivamente a 34 e a 37 anni qualche acciacco è, come dire, inevitabile. Sono giocatori avvezzi a mille battaglie e si sono ri-buttati in questa avventura con totale disponibilità.

Senza dimenticare Edoardo Ferrante in difesa e Marco Raparo in mediana che rappresentano due certezze, in campo e fuori, proprio per il loro ruolo, fondamentale, di "equilibratori" del gruppo. Attorno a loro diversi nuovi innesti da seguire con grande interesse, in particolare Massimo D’Angelo, Francesco Cusumano e Davide Mordini, reduci da stagioni travagliate ma sui quali si fa grande affidamento proprio per la loro voglia di riscatto. E occhio al ritorno di Vincenzo Alfieri. Chiaramente molto dipenderà anche dalla maturazione dei tanti prospetti che, volenti o nolenti, troveranno spazio, specialmente quelli a "chilometro zero", cresciuti nel vivaio e che hanno già fatto intravedere buone potenzialità. Il riferimento è ai vari Lorenzo Pesaresi, Lorenzo Masi, Anxhelo Valleja e Giovanni Canonici (quest’ultimo rientrato dal prestito al Sudtirol). E poi, discorso a parte, c’è Francis Gomez il quale, non va dimenticato, nel 2022 è stato uno dei grandi protagonisti degli exploit culminati con il tricolore di categoria e che potrebbe essere uno dei "valori aggiunti" dopo i pesanti stop subiti di recente per i vari problemi fisici.

Dunque, sintetizzando, Recanatese da inserire nel ristretto novero delle grandi favorite oppure da considerare come quei "cavalli da rincorsa" che tuttavia, non rarissimamente, hanno comunque trionfato al Palio di Siena? La vera variabile potrebbe proprio essere lo stato di forma dei senatori che forse nessuno ha di quello spessore ma per rispondere al quesito c’è da aspettare poco. L’inizio di stagione è pieno zeppo di potenziali scontri diretti.