Il mattone rallenta. Ma per liberarsi di un immobile bastano 4 mesi

Il terzo Osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma rivela un crollo del 23,3% delle compravendite a Bologna, riportando il mercato indietro al 2016-2018. A livello nazionale, il 7,3% della domanda si è spostata verso gli affitti, con i canoni in aumento. La dipendenza da mutuo si è ridotta dal 77% al 67% ogni 100 compravendite. A Bologna, i canoni di affitto sono aumentati del 5%, il dato più alto del Paese. I tempi medi di vendita si assestano intorno ai 4 mesi.

Il terzo Osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma, diffuso a novembre scorso, ha certificato il crollo delle compravendite in città. Un calo del 23,3 per cento che riporta il mercato indietro al 2016-2018. A livello nazionale, poi, il 7,3 per cento della domanda si è spostata verso gli affitti, con i valori di acquisto che si confermano rigidi e i canoni di affitto che crescono ancora. A giudizio di Nomisma, le maggiori difficoltà di accesso al credito rendono l’affitto l’unica alternativa da preferire per molte famiglie, portando la quota di domanda in locazione ad essere il 60% del totale. Parallelamente, la dipendenza da mutuo si è ridotta dal 77% di inizio anno al 67% attuale ogni 100 compravendite.

Bologna preoccupa anche per quanto riguarda l’aumento dei canoni: nel secondo semestre dell’anno, il parziale spostamento verso il mercato degli affitti ha portato a un’ascesa dei canoni con un +5% sotto le Torri, il dato più alto del Paese. I tempi medi di vendita si assestano attorno ai 4 mesi, un dato che si è allungato ma che resta accettabile