"Ospedali di comunità, nuovi Cau e assunzioni: gli obiettivi del 2024"

L'Ausl di Bologna vuole ricordare il 2023 come il primo anno post pandemia e il riavvio delle attività. Preferisce dimenticare l'alluvione che ha destabilizzato la popolazione. La cosa più urgente per il 2024 è l'attivazione dei posti letto dell'ospedale di comunità. Per fronteggiare la carenza di personale e le liste d'attesa, l'Azienda sta riorganizzando la chirurgia generale e cercando nuove assunzioni. L'emergenza-urgenza sta migliorando con l'attivazione di quattro Cau, ma è necessario consolidare l'organizzazione.

Si è chiuso il 2023. Per quale fatto, evento o intervento l’Ausl di Bologna lo vuole ricordare?

"È stato il primo anno post pandemia, nonché il primo anno in cui abbiamo assistito al riavvio di tutte le attività e il 4 luglio è stato un vero momento di festa in cui ho avuto la possibilità di ringraziare e celebrare tutti i dirigenti nominati dal mio arrivo in Azienda".

Per cosa, invece, preferisce dimenticarlo?

"Per l’alluvione. Al di là del fatto che la città di Bologna sia stata solo sfiorata dalle conseguenze di questa calamità naturale, l’Appennino ha risentito molto dell’impatto di esondazioni, frane. Ricordo lo sforzo del personale del Dipartimento dell’Emergenza-Urgenza che per garantire i soccorsi sempre e ovunque. Vorrei dimenticare l’alluvione anche perché, proprio nel momento della ripartenza post Covid, ha destabilizzato nuovamente la nostra popolazione".

Qual è la cosa più urgente che l’Azienda deve attuare nel 2024?

"La sperimentazione chiesta e ottenuta dalla Regione dell’attivazione, in particolare per la città di Bologna, dei posti letto dell’ospedale di comunità. Si tratta di un particolare setting assistenziale che ancora oggi manca (sono circa 80 i posti letto mancanti), comportando difficoltà nei principali ospedali di Bologna, Maggiore e Sant’Orsola. Questa sperimentazione vedrà coinvolti tutti gli attori dell’ambito socio-sanitario e del Privato accreditato della città, in attesa dell’apertura dei 18 posti letto che l’Ausl gestirà al padiglione Palagi nel 2026.

Carenza di personale sanitario e liste d’attesa: qualche strategia in vista per fronteggiare questi problemi?

"È in atto un profondo ridisegno della nostra organizzazione sempre più finalizzata a favorire l’aumento della produzione, in particolar modo per quanto riguarda i setting della Chirurgia generale che oggi risentono di una forte domanda, nonché di più lunghe liste d’attesa, in particolare per la chirurgia a bassa complessità. Questa diventa la sfida più importante per il 2024: abbiamo riorganizzato il nostro Dipartimento chirurgico e le piastre chirurgiche dei diversi ospedali per aumentare la nostra capacità di dare risposta. Sul fronte della carenza di personale, un problema cronico che prescinde dalla nostra Ausl, siamo impegnati a cogliere le opportunità offerte dal mercato del lavoro per garantire nuove assunzioni, dall’altro è quotidianamente impegnata a mappare le competenze del personale sanitario assunto, cercando di accrescerne le competenze per far crescere, di conseguenza, l’intera organizzazione.

Riorganizzazione dell’emergenza-urgenza: la rimetterebbe in piedi?

"L’Ausl di Bologna è l’unica Azienda della regione ad aver attivato quattro Cau, tutti attivi h24. Nel corso del 2024 intendiamo consolidare questo nuovo modello, è infatti attivo un dialogo con la Conferenza sociosanitaria del territorio metropolitano per l’attivazione di altri Cau, il primo dei quali nei pressi del Sant’Orsola.

Solo dopo un consolidamento dell’organizzazione potremo fare approfondite valutazioni, ma dai primi dati analizzati riscontriamo senza dubbio i primi risultati positivi.

Monica Raschi