MARIATERESA MASTROMARINO
Economia

Una città ideale per il business. Dalle grandi imprese alle start up. La formazione è il punto di forza

Servono altri passi avanti per superare il gap tra gli stipendi di donne e uomini, numerose le aziende straniere. Medaglia di bronzo per il tasso di occupazione dai 20 ai 64 anni, area preferita per chi vuole aprire attività.

Una città ideale per il business. Dalle grandi imprese alle start up. La formazione è il punto di forza

Una città ideale per il business. Dalle grandi imprese alle start up. La formazione è il punto di forza

Bologna città ideale anche per il business.

Nel comparto ‘affari e lavoro’, seconda tappa dell’indagine del Sole, la città dei Portici Patrimonio Unesco si siede sul podio, in particolare al terzo posto, con 575,6 punti.

La precedono soltanto Milano, con 648,2 punti, e Trieste, che ne possiede 581,6. All’ombra delle Due Torri il lavoro c’è e questo ennesimo traguardo lo dimostra.

Dalle grandi imprese alle piccole aziende, da quelle a conduzioni familiare ai pilastri internazionali, passando per le start up, il futuro del nostro sistema economico, arrivando fino alle aperture innovative.

La dotta, infatti, la fa da padrona su alcuni dei quindici indicatori analizzati.

Partiamo dal tasso di occupazione, considerando una fascia di cittadini e cittadine molto ampia, che va dai venti ai sessantaquattro anni. Bologna, in questo caso, riceve la medaglia di bronzo. È terza, infatti, con un tasso di occupazione pari al 76,8% nella fascia di età presa in analisi, percentuale alta che le fa guadagnare 940,6 punti.

La sorpassano solo Bolzano, regina indiscussa con 79,2% di occupazione, e Firenze, che si piazza al secondo posto con la percentuale del 77,5%.

Numeri importanti, che mostrano l’attrattività di Bologna in ambito lavorativo, che diventa spesso, per alcuni, il luogo ideale in cui aprire una nuova attività.

Lo dimostra, inoltre, la graduatoria delle nuove iscrizioni ogni cento imprese registrate.

In questa ‘gara’, la città delle Due Torri sfiora il podio, conquistando però il quarto posto, appena sotto le tre big. È preceduta da Prato, che fa da regina, Trieste, seconda, e Milano, al terzo posto.

Il quadro è simile per Bologna anche per l’indicatore di partecipazione alla formazione continua, con ben 681,1 punti, che la posizionano al quarto gradino.

Nessuna medaglia d’oro, quindi, in questa ‘manche’, per Bologna, che però si difende bene, rientrando nella top ten anche nel numero di imprese straniere registrate, capitanata da Prato, ‘capitale’ cinese anche in Italia se si guarda alla percentuale di residenti.

In merito al mondo start up, Bologna è dodicesima.

Un buon posizionamento, che potrà essere migliorato, grazie al lavoro che l’amministrazione sta svolgendo in questo campo, come la creazione di Bis - Bologna Innovation Square - o lo spazio innovativo di Mug - Magazzini Generativi.

Concludiamo con un dato sulla parità di genere.

In merito al gender pay gap, cioè la differenza di retribuzione tra uomini e donne, la città più progressista d’Italia si posiziona solo al trentaquattresimo posto. Un obiettivo sicuramente da migliorare.