Verso il motore elettrico "Sfida per l’automotive, vale il 30% dell’export"

"Malgrado le difficoltà legate alla guerra, al costo delle materie prime, all’inflazione, il sistema economico modenese sta mostrando tutta la sua forza. Lo dimostrano i dati sull’export, in continua crescita: più 19,1% nel 2022 rispetto all’anno prima, per un valore di oltre 17,5 miliardi. È il volano su cui poggia il nostro sistema economico". È una visione positiva quella che Claudio Medici, presidente di Cna Modena, associazione che sul territorio conta circa 10mila imprese, ha dell’economia locale. Ma sarebbe sbagliato adagiarsi sugli allori. "Dobbiamo trovarci pronti rispetto alle sfide del futuro, a cominciare dall’automotive, che da solo vale il 30% dell’export modenese – dice –. Il tema è come le nostre imprese fronteggeranno la transizione ecologica verso il motore elettrico. Ma ce ne sono altri, come la sostenibilità, che diventerà presto un fattore cruciale nei confronti dei player internazionali e del mondo del credito. Senza dimenticare la questione della mancanza di personale: è un problema per la grande parte delle nostre imprese, ma contemporaneamente è anche un segnale positivo del loro stato di salute".

Come si sta muovendo la Cna per sostenere le imprese di fronte a queste situazioni?

"Rispetto al passaggio verso il motore elettrico, da diversi mesi stiamo organizzando eventi per affrontare il tema, non solo da un punto di vista teorico, ma anche concreto. Ad esempio a maggio, nell’ambito del Motor Valley Fest, abbiamo organizzato un incoming di aziende britanniche del motor sport per favorire la creazione di nuove collaborazioni commerciali e tecniche. Sul fronte della sostenibilità abbiamo attivato un servizio che vuole supportare le imprese nell’adozione delle politiche di Esg più opportune. Quanto al personale, segnaliamo un problema legato agli alloggi: molti potenziali occupati non riescono a trovare appartamenti dove abitare con la famiglia, un problema che pesa sulla disponibilità di manodopera. Un’altra questione è legata alla formazione. Sotto questo profilo segnalo l’attivazione di un corso Its nella nostra città finalizzato alla formazione di tecnici per l’energia sostenibile. E non è casuale che a un anno dal diploma già diverse aziende abbiano manifestato grande interesse all’assunzione delle ragazze e dei ragazzi che lo stanno frequentando".

Un altro ambito nel quale Modena si sta mettendo in mostra è quello turistico.

"Il turismo rappresenta un fattore di sviluppo molto importante, soprattutto in territori come l’Appennino, altrimenti penalizzati per questioni di natura logistica in settori come la manifattura. È il risultato dei tanti investimenti effettuati in questa direzione, il frutto di un’attenta operazione di marketing lanciata in occasione dell’Expo di Milano e proseguita nel tempo, puntando non solo sulle bellezze di natura artistico-culturale, sulla presenza di marchi come Ferrari e Pavarotti, ma anche su produzioni tipiche come l’enogastronomia, prodotti che ben si prestano a quel turismo esperienziale che è una delle motivazioni che portano visitatori italiani e stranieri sul nostro territorio".

Quali sono i progetti prioritari per lo sviluppo del territorio?

"Le caratteristiche dell’economia modenese fanno perno sui trasporti e spiace constatare come le infrastrutture legate alla viabilità siano ancora insufficienti. Se devo fare delle scelte, allora credo che la Cispadana nell’area nord, l’adeguamento della Statale 12, una strada ormai incapace di reggere gli attuali flussi di traffico, la realizzazione della complanare in città e il potenziamento della Pedemontana siano gli interventi più urgenti".

Francesco Moroni