La corsa continua, però è meno veloce

Rallentano i risultati reddituali: il momento è comunque positivo e si consolida il trend di crescita di tutto il comparto

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di Veronica Colliva

e Luca Baccolini

L’industria biomedica di Bologna e provincia continua ad attraversare un momento positivo, nonostante i risultati delle imprese che popolano il settore, riportati nei bilanci del 2020, mostrino un lieve rallentamento

nei risultati reddituali che hanno caratterizzato in senso positivo il comparto negli ultimi anni.

A testimonianza di quanto detto in apertura circa il momento positivo che il comparto sta attraversando, bisogna considerare ad esempio l’incremento dimensionale complessivo delle aziende del settore. Innanzitutto, i ricavi aggregati: le aziende del settore biomedicale bolognese sono state in grado, complessivamente, di migliorare il proprio fatturato nel corso del 2020, raggiungendo quota 2,5 miliardi di euro (in aumento rispetto ai 2,4 miliardi di euro registrati invece nell’anno precedente).

Lo stesso dicasi per gli investimenti complessivi, passati da 2,8 miliardi di euro (dato per l’anno 2019) a 3,8 miliardi di euro nel 2020.

L’aspetto più importante riguarda tuttavia l’incremento del livello occupazionale che il settore è stato in grado di offrire, complessivamente, nel corso nel periodo di riferimento: i dipendenti complessivamente impiegati dalle imprese del settore sono stati, nel 2020, pari a 8.768 unità, in aumento di ben 890 persone rispetto al dato di 7.878 unità fatto registrare per l’anno precedente.

Segnale questo del tutto favorevole a dimostrazione del ruolo chiave svolto dalle società dell’industria biomedica di Bologna e provincia all’interno del tessuto economico-sociale del territorio in cui operano e hanno sede.

Il rallentamento dei risultati reddituali di cui dicevamo in apertura di questa analisi è dimostrato dai dati di redditività complessiva (segnaliamo, a differenza di quanto abbiamo scritto nelle analisi dei due anni precedenti, che non più tutte le società del settore hanno chiuso il proprio bilancio in utile, ma 3 – su complessive 19 – hanno fatto registrare una perdita nel corso del 2020).

La redditività che tali società sono state in grado di offrire ai propri soci, misurata dall’indice Roe, è passata da una media del 24,08% dell’anno precedente al 12,82% (sempre valore medio) nel 2020.

Lo stesso effetto si rileva nella redditività degli investimenti aziendali, misurata dall’indice Roi: la media complessiva si attesta al 7,87% contro il 9,73% che è stato registrato nell’anno precedente.

Anche la redditività delle vendite (indice Ros) non risulta significativamente aumentata, esprimendo un valore medio, sempre in termini complessivi, pari al 10,57% (contro il 10,46% fatto registrare nel 2019).

Le variazioni di Ebit ed Ebitda sono invece incoraggianti. Il valore medio delle variazioni 2020-2019 dell’Ebit fatte registrare da ciascuna società facente parte del campione è pari al 5,08%.

Ciò significa che, mediamente, le aziende del settore hanno aumentato il proprio Ebit del 5,08% rispetto a quanto le stesse hanno fatto registrare nel 2019. Parallela analisi svolta sull’Ebitda mostra un valore medio del 11,94%.

In conclusione, è possibile sostenere dunque che il comparto delle imprese biomedicali bolognesi consolida il suo trend di crescita dimensionale, seppure gli indici che misurano la redditività abbiano fatto registrare un rallentamento nell’anno 2020, anno comunque molto difficile – in generale – per le aziende tutte, a causa delle crisi provocata dalla pandemia mondiale di Covid.