Le sfide in agenda "Sos calo demografico e accesso alla casa"

di Cristina Degliesposti

"Un quadro di sostanziale tenuta sia dei volumi che del numero di associati". Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna, tira le fila di un 2022 contraddistinto in generale da buoni risultati per le associate ma che ha definito anche le sfide da affrontare quest’anno, stretto tra una spinta inflattiva inedita e una emergente difficoltà nel reclutamento del personale.

Presidente, partiamo dall’inizio: che anno è stato il 2022?

"Dal punto di vista dei risultati è stato un anno stabile, con differenze settoriali e coop che hanno ridefinito le proprie attività, ma il dato complessivo continua a essere di fatto quello prepandemico: 178 associate, più di 46.100 occupati, 2.455.000 soci e un valore della produzione aggregato di oltre 12,8 miliardi di euro. Nel 2021 e 2022 sono cresciuti per fatturato i settori delle costruzioni e dell’industria, mentre la ristorazione e i servizi alla persona non hanno ancora recuperato completamente".

Quali le criticità, invece?

"Un primo comparto riguarda l’inflazione e l’aumento dei costi dell’energia. Gli associati si sono trovati nella condizione di non poter scaricare interamente sui prezzi di vendita gli extracosti, riducendo la marginalità per, ad esempio nelle coop di consumo, mantenere la capacità d’acquisto dei soci. E questo vale anche per chi lavora con la pubblica amministrazione".

Spieghi.

"Il Codice degli appalti non prevede il recupero per adeguamenti del costo del lavoro su contratti in essere ma solo per quelli nuovi. Quello che è stato fatto l’anno scorso è stato finanziato con un fondo ad hoc plafonato e solo per i lavori, non per i servizi".

Prima parlava di due comparti di criticità. Qual è il secondo?

"Il reclutamento delle persone: a fronte di importanti uscite dal mondo del lavoro attivo oggi non ci sono risorse in ingresso sufficienti. E alcune coop frenano investimenti perché sanno che non troveranno manodopera".

Insomma, poco c’entra la “scarsa propensione al sacrificio dei giovani“.

"No, è ben più complessa la cosa. Il nostro territorio ha resistito finora con la migrazione dal sud, ma adesso è ostacolata anche qui. Le retribuzioni di molti lavori non consentono più di affrontare i prezzi degli affitti a Bologna, occorre quindi lavorare su strumenti come la contrattazione di secondo livello e la messa a disposizione di aree da rigenerare per il rilancio degli interventi delle coop di abitanti. Per i servizi, poi, occorrerebbe una sorta di Pnrr del welfare".

Sul fronte sostenibilità cosa sta facendo la cooperazione?

"Siamo impegnati a sostenere comunità energetiche da fonti rinnovabili in forma cooperativa e strumenti per accedere all’approvigionamento a prezzi contenuti mutualizzando il vantaggio economico. Inoltre, sull’innovazione digitale, occorre lavorare sulle competenze del personale e la digitalizzazione delle imprese grazie anche alla potenza di calcolo offerta dal Tecnopolo".