Settore in buona salute Crescono redditività e ricavi aggregati Ma calano gli occupati

Con 56 società il comparto rappresenta l’11,2% delle TOP500. Aumenta del 19,35% il rapporto di indebitamento (valore mediano). .

Settore in buona salute  Crescono redditività  e ricavi aggregati  Ma calano gli occupati

Settore in buona salute Crescono redditività e ricavi aggregati Ma calano gli occupati

di Carlo Bacchetta

e Gian Filippo Galletti

Il settore del commercio all’ingrosso nel 2021 conta 56 società (lo stesso numero del 2020, con 5 new entry assolute rispetto alla precedente edizione) rappresentando l’11,2% delle TOP 500, nonostante si sia provveduto, come solito, a escludere dal settore in esame le società che rientrano negli altri specifici approfondimenti e che commercializzano prodotti agroalimentari, meccanici o tessili.

I dati economici 2021 sono tutti migliorativi rispetto all’anno 2020 (in cui si era già registrata una significativa ripresa rispetto al 2019): aumentano considerevolmente i ricavi aggregati (+9,97%), l’EBITDA mediano (+35,88%), così come l’EBITDAmargin mediano (+19,49%, attestandosi oltre il dato 2019) e l’EBIT mediano (+22,96); rimangono invece stabili gli utili aggregati (+0,03%).

Sempre con riferimento a tali indicatori, si segnala che il 100% delle società del settore ha registrato nel 2021 un EBITDA maggiore di zero, il 96,43% ha un EBIT positivo e ha chiuso in utile, tutti valori in miglioramento rispetto a quelli fatti registrare nell’edizione precedente.

Il peso – in termini di ricavi – del comparto in esame nel campione delle TOP 500 nel 2021 è pari al 7,25%, contro il 7,96% del 2020. Tale contrazione, rispetto all’esercizio precedente, è la conseguenza di una crescita percentuale dei ricavi aggregati del settore inferiore a quella del

campione complessivo.

Questo dato, tuttavia, non deve sorprendere negativamente. Infatti, nel 2020 il commercio all’ingrosso aveva risentito degli effetti negativi della pandemia in misura inferiore rispetto ad altri settori, che fortunatamente nel 2021 hanno recuperato il terreno perduto.

Il commercio all’ingrosso si è inoltre contraddistinto nelle ultime edizioni per la grande stabilità finanziaria e anche quest’anno gli indicatori che misurano il rischio finanziario sono tendenzialmente positivi. Ottimo il valore mediano del grado di copertura degli oneri finanziari, pari al 0,18% dei ricavi nel 2021, che registra una ulteriore riduzione del 2,37% rispetto all’anno precedente.

In aumento del 19,35% è invece il rapporto di indebitamento (valore mediano), che passa da 2,06 del 2020 a 2,46 del 2021 del campione, evidenziando una crescente propensione all’indebitamento del settore, forse alimentata dal trend positivo della redditività.

Prosegue infatti anche nel 2021 (così come nel 2020) la crescita della redditività (anche caratteristica) delle aziende del settore. Il valore mediano della redditività complessiva del capitale investito (ROI) è aumentato di mezzo punto percentuale, il dato mediano della marginalità operativa delle vendite (ROS) è passato dal 3,33% del 2020 al 3,67% del 2021, mentre la mediana del ROE è cresciuta di quasi sei punti percentuali, attestandosi al 16%.

In linea con il trend delle tre precedenti edizioni, la redditività degli azionisti (ROE) del comparto si attesta a un livello significativamente più alto di quello delle TOP 500 (valore mediano ROE delle TOP 500: 9,76%, contro il 16,09% del settore in esame).

Unica nota negativa è l’andamento dell’occupazione. Si registra infatti, anche nel 2021, una leggera riduzione, pari allo 0,31%, del numero dei dipendenti, purtroppo in linea con il dato dell’anno precedente.

Infine, si evidenza come l’incremento di tutti gli indicatori di redditività non abbia fatto venir meno l’attenzione, da sempre prestata dalle imprese del settore in esame, al rischio finanziario che, seppure in lieve aumento rispetto al 2020, si attesta sempre su valori che non destano preoccupazioni. Non possiamo pertanto far altro che confermare il buono stato di salute del settore.