di Luca Ravaglia
"La Romagna è un territorio con un grandissimo potenziale, dove ogni imprenditore può trovare importanti spazi per crescere. Nonostante questo, anche dalle nostre parti i rischi ci sono e sono concreti, soprattutto ora, in un periodo nel quale siamo costretti a navigare a vista in uno scenario tremendamente incerto".
È l’analisi di Corrado Augusto Patrignani, presidente di Confcommercio Cesena, nel descrivere l’orizzonte che si delinea per chi fa impresa alle nostre latitudini. "Intendiamoci – è la sua riflessione –, io stesso sono un imprenditore e avere avuto la possibilità di avviare l’attività a Cesena è stato certamente un punto a favore. Il territorio ha tutte le caratteristiche per essere recettivo e anche se questo significa inevitabilmente fare crescere la concorrenza, si resta sempre nel terreno virtuoso che fa bene al mercato. Per chi ha idee valide, gli spazi ci sono e sono interessanti".
Non è però solo tutto idilliaco e di certo gli anni di crisi e di difficoltà economiche non hanno risparmiato nessuno. "Volendo fare a oggi un bilancio di quello che è accaduto nel recente passato – prosegue Patrignani –, bisogna fare una differenza tra chi era già ben radicato, con basi solide e spalle larghe, e chi invece era alle prese con una fase di assestamento. Per quanto riguarda il primo caso, la tempesta si è certamente fatta sentire, gli scossoni sono stati forti e i bilanci ne hanno risentito. Però restare in piedi è stato meno complicato rispetto ai casi di chi rientra nella seconda categoria: purtroppo c’è chi è stato costretto ad abbassare la saracinesca. Ogni chiusura è una sconfitta per il territorio".
Resta poi da vedere se il peggio sia o meno passato. "Il punto è proprio questo – dice ancora –. Stiamo continuando a navigare a vista in un mare comunque molto agitato. Le prospettive non ci sono e al loro posto incognite e insicurezze stanno diventando una costante. Inutile giraci intorno, lo scenario è radicalmente cambiato rispetto al passato. Ora ci si deve abituare a convivere con un quadro radicalmente diverso, nel quale è più complesso programmare e fare investimenti. Ma serve prendere atto di come vanno le cose e agire di conseguenza".
Magari senza restare soli. In quest’ottica Patrignani torna su uno dei temi caldi nell’agenda dell’associazione di categoria: "La burocrazia continua a rappresentare un problema enormemente gravoso, sia in termini di costi che di tempo. Non è un tema che un’impresa può affrontare e risolvere da sola: serve il radicale intervento del settore pubblico. Nell’interesse della collettività. Perché senza imprese, non c’è lavoro, non c’è appeal del territorio e non ci sono prospettive".