
Scopri la storia dell'Oratorio don Bosco di Sassuolo attraverso un volume fotografico presentato il 1° febbraio.
Gli oratoriani ‘di ieri e di oggi’, recita l’invito, sono tutti precettati. Quelli che, parliamo di più di settant’anni fa, si riunivano quando il ‘don Bosco’ era uno dei pochissimi ritrovi in città dove fare sport, socializzare e imparare. Ma anche quelli che, dopo, affollavano il bar dell’oratorio e la struttura di via Papa Giovanni XXIII la chiamavano ‘la mecca’. E quelli, perché, no, che ancora oggi che i tempi sono cambiati e sono cambiati i luoghi – e i modi – di aggregazione, attorno all’oratorio gravitano ancora. L’occasione merita, e vedrà, sabato prossimo 1 febbraio, la presentazione di un volume che narra un pezzo della storia del ‘Don Bosco’.
Riempiendo, in questo caso, di testi e immagini il volume ‘Oratorio don Bosco – 1948/2024 – Una storia fotografica’ che verrà presentato presso la Sala Don Ercole Magnani, attigua all’oratorio stesso. Il volume, edito da Incontri, ha scelto di "ridurre al minimo gli scritti, senza dimenticare i contributi di grande valore: significa voler mettere in evidenza la successione delle immagini con tutto il profondo senso che ha il trascorrere del tempo con la proiezione nel futuro. Questo volume – scrivono i componenti del comitato di redazione – vuole essere un contributo non per tornare al passato, ma per proiettarsi caparbiamente nel futuro con fiducia provvidenziale".
Tra i testi che accompagnano le immagini raccolte e riordinate da Giuseppe ‘Pippo’ Riva, Antonio Orienti, Alfonso Bizziocchi, Norberto Coriani, Marco Manzini, Francesca Prandini, Stefano Tosi, articoli di due illustri sacerdoti sassolesi che l’oratorio lo hanno frequentato, ovvero il Cardinale Camillo Ruini e Monsignor Luciano Monari, oltre che del parroco dell’Unità Pastorale Sassuolo Centro, Don Corrado Botti e del sindaco di Sassuolo Matteo Mesini. Del programma diremo invece che alle 10 c’è la messa, celebrata dallo stesso Monsignor Monari, oggi Vescovo emerito di Brescia, ieri ‘motore’ dell’oratorio, alle 11 si presenta il libro e alle 12,30 ci si mette a tavola, per un pranzo conviviale presso i locali del Grest. Del volume diciamo invece che celebra i 75 anni di storia – l’oratorio c’è dal 1948, ma la raccolta del materiale è stata oltremodo laboriosa – della struttura. Mettendoci poche parole, che quelle le mettono i ricordi, e molte immagini, circa 700. Moltissime delle quali inedite, a raccontare non solo la città, ma soprattutto quella realtà che, oltre i cancelli di ferro battuto affacciati su via Papa Giovanni XXIII che ancora oggi sono confine e, spesso aperti, invito ad entrare, ha preso forma dentro la città, facendone comunità. Chi scrive all’oratorio ha fatto dottrina e doposcuola, proprio li ha giocato a pallone e a tennis, a flipper e a carte, ci ha fatto persino il liceo – il Formiggini era lì, fino a metà degli anni ‘80 – mentre chi legge piace pensare oltre quei cancelli sia comunque passato, o passerà.
Perché l’oratorio è uno di quei pochi posti in città dove, per un motivo o per l’altro, ogni sassolese lega un ricordo.