
Sassuolo Scherma brilla nella prova interregionale di fioretto con 11 atleti. Luciana Galano elogia l'impegno e l'inclusione.
Ha cominciato il suo 18mo anno di attività col botto, Sassuolo Scherma. Fondato nel 2007, il sodalizio sassolese, ‘costola’ di Pentamodena, ha infatti affrontato una decina di giorni fa la sua prima trasferta del 2025 portando a Volpato di Montello, in provincia di Treviso, dove si è celebrata la seconda prova interregionale di fioretto Gran Premio Giovanissimi under 14, ben 11 atleti. E raccogliendo anche piazzamenti incoraggianti. Gabriele Celano (Maschietti) e Liam Pittalis (Giovanissimi) sono arrivati ad un passo dalla qualificazione negli otto, e il loro lo hanno fatto anche Edoardo Manenti, Matteo Desogus, Federico Federzoni, Angelo Maria Amore, Riccardo Diciocia, Alessandro Maffei, Carlo Coggi, Lorenzo Montecchi e Mattia Masetti.
"Una gara molto difficile, che tuttavia ha visto i ragazzi scendere in pedana con una bella convinzione: qualche ingenuità dice che dobbiamo ancora crescere, ma la prestazione collettiva merita comunque un plauso", ha detto Luciana Galano, istruttrice del sodalizio sassolese e motore dell’attività di questa società che negli anni si è ritagliata uno spazio di riguardo nel variegato mondo dell’associazionismo sportivo sassolese, anche grazie al suo impegno a livello di inclusione e socialità.
Sassuolo Scherma conta, oggi, una trentina di tesserati, divisi tra agonisti la cui età varia dagli 11 ai 18 anni e un nutrito gruppo di ‘nuove lame’, ovvero gli under 12, che svolgono le proprie attività, di cui danno conto una pagina facebook e un profilo Instagram, presso la palestra delle elementari Collodi di via Zanella, il martedi, mercoledì e il giovedi dalle 17 alle 20,30, sotto lo sguardo vigile e attento di Galano e di Alberto Venturelli, che li avviano a questa disciplina.
"Disciplina, appunto: nel senso più pieno del termine", spiega Galano, già fiorettista di prima categoria, con convocazioni in nazionale, una laurea in scienze motorie e istruttrice di yoga educativo ad impreziosirne il curriculum, oggi insegnante presso una scuola media cittadina ed instancabile allenatrice degli schermidori sassolesi. Con i quali il legame è strettissimo, "mi piace – racconta – vedere la dedizione e l’entusiasmo con cui i ragazzi approcciano alla scherma, e mi piace soprattutto vedere come la scherma diventi per loro, come lo è stata per me, non solo uno sport, ma anche e soprattutto un veicolo di crescita. Parlavamo, prima, di disciplina: la scherma insegna il saper contare su sé stessi, misurare i propri limiti per superarli, ed insegna ad accettare gli errori per superarli. Poi c’è il divertimento, ovvio".
Nonostante la scherma non possa essere definita sport di massa, "spesso confinato – ammette Galano – un po’ in penombra", e nonostante strutture, è il caso della già citata ‘palestrina’ dove il sodalizio sassolese svolge le sue attività, non proprio all’avanguardia. "Facciamo con quello che abbiamo, con molta passione e un pizzico di orgoglio. Dietro quanto facciamo, tuttavia, c’è anche grande applicazione, e i risultati arrivano: non sono alla ricerca esasperante del risultato. Per me è importante mantenere una atmosfera familiare, di fiducia, che dia al ragazzo sicurezza. Insegno loro a dare il massimo e i loro sforzi vanno riconosciuti.
Per me – aggiunge Galano – è oltremodo gratificante vedere i miei atleti crescere nello sport e nella vita e tutto ciò mi riempie di soddisfazioni".
Prossimo appuntamento, per il Sassuolo Scherma, a marzo con il campionato italiano Gran Prix Kinder Joy of Moving Under 14 a squadre in programma a Baronissi in provincia di Salerno.