Veneto, bufera sui tamponi a pagamento: Zaia reagisce all'attacco della Lega

"Il mondo è pieno di commissari tecnici nella nazionale", risponde il governatore veneto alle polemiche del suo partito

Il governatore del Veneto, Luca Zaia

Il governatore del Veneto, Luca Zaia

Venezia, 12 agosto 2021 – Soffia vento di polemica sul governatore Zaia, la decisione di sospendere la gratuità dei tamponi sta scatenando attacchi anche nel mondo leghista. E il presidente del Veneto risponde senza mezzi termini. “Il mondo è pieno di commissari tecnici nella nazionale: un discorso è essere sugli spalti a definire la formazione ideale, un altro è essere Mancini in campo", è la reazione di Luca Zaia alle critiche espresse da alcuni esponenti del suo partito, la Lega, sulla decisione, in linea con il governo, di non garantire più a tutti i tamponi gratis.

La gratuità dei tamponi per tutti i cittadini era stata una scelta tutta veneta, a livello nazionale i test erano a pagamento, con qualche accordo locale per calmierare i prezzi. “Con il Covid la legge è chiara - sottolinea il governatore - e peraltro vorrei ricordare che negli ultimi due mesi i tamponi gratuiti li dava solo il Veneto per un motivo di screening sociale”. Dunque, per Zaia, non bisogna “trasformare iniziative virtuose come quella del Veneto in casi politici»

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Lo stop ai vaccini gratuiti,, secondo i vertici regionali, ha funzionato in Veneto per fare aumentare gli immunizzati. "Abbiamo avuto 8mila prenotazioni già quel giorno", informa il presidente Luca Zaia. La risposta insomma "c'è stata". Per quanto riguarda i mal di pancia che la sua decisione ha suscitato tra esponenti della Lega, Zaia si limita ad osservare: "Il mondo è bello perché è vario, lo diciamo sempre noi veneti: ma io faccio l'amministratore, ho un ruolo istituzionale e finchè ci sono io le leggi si applicano, punto”. Il governatore obietta anche che le "divagazioni sul tema ci sono in tutti i partiti. Non mi risultano partiti senza liberi pensatori". Ma la "differenza tra uno che amministra e chi non amministra è che il primo finisce in Procura se sbaglia, l'altro esprime opinioni". In ogni caso, assicura il leghista, "la mia preoccupazione è zero, ma zero assoluto".