Fine vita bocciato in Veneto, Salvini: “Bene che sia finita così”. Zaia: ipocrita non volere una norma

"Avrei votato no anch’io: la vita va tutelata dalla culla alla fine”, ha detto il vicepremier leghista. Il governatore: “Stessa spaccatura che vive l’Italia”. Plauso di Toti al “coraggio di Zaia”

Venezia, 17 gennaio 2024 – Legge sul fine vita bocciata in Veneto, Salvini: “Bene che sia finita così”. All’indomani del voto del consiglio regionale, che ha respinto la proposta di legge di legge popolare per normare il suicidio assistito – sostenuta dal governatore Luca Zaia, ‘mandato sotto’ dalla sua maggioranza – il vicepremier Matteo Salvini torna a parlare di quello che sta diventando un caso italiano.

“La mia posizione è assolutamente chiara: la vita va tutelata dalla culla alla fine”, ha detto questa mattina il ministro leghista alla trasmissione Agorà. Dalla parte del governatore si schiera il collega ligure Giovanni Toti: “Apprezzo il coraggio di Zaia, posto una questione vera: normare un aspetto di vita delle persone”. 

La stoccata di Matteo Salvini sul governatore veneto Luca Zaia
La stoccata di Matteo Salvini sul governatore veneto Luca Zaia

Salvini sul No. “Anch’io avrei votato così”

“Bisogna garantire tutte le cure necessarie alle future mamme e a coloro che sono in difficoltà alla fine dei loro giorni, però senza arrivare ai livelli olandesi. Il Consiglio regionale veneto ha votato: hanno vinto i no. Dal mio punto di vista avrei votato anch'io in quel senso lì”, ha sottolineato il ministro dei Trasporti, storico ‘avversario in casa’ di Zaia. “La Lega non è una caserma, c'è libertà di pensiero. Per me è bene che sia finita così”, ha concluso Salvini.

Toti: “Apprezzo il coraggio di Zaia”

Apprezzo il coraggio di Zaia: è stata una legge di iniziativa popolare che lui ha voluto cogliere”. Sono parole che pesano quelle del presidente della Liguria, Giovanni Toti. Dopo l’uscita a gamba tesa di Salvini – “Avrei votato no” – il governatore azzurro sta dalla parte di Zaia. “Credo che abbia dato una sollecitazione alla politica che anche il Parlamento dovrà cogliere, non solo i consigli regionali”.

"Zaia – ha sottolineato Toti – ha posto una questione vera, che per la verità ha posto anche la massima magistratura dello Stato, cioè quella di dover normare un aspetto di vita delle persone che fino ad oggi è stato lasciato alla magistratura, con qualche timidezza da parte della politica. Quindi – ha concluso Toti – penso che abbia fatto assolutamente bene. Poi è un tema di coscienza: ovviamente non solo i singoli partiti, ma anche le singole persone si esprimono come credono sia etico e giusto fare. Non credo che ci possa essere su questo una disciplina di partito".

Zaia: “Non è stato un voto politico”

“Dovevamo votare su un tema etico, non politico. Ognuno si è espresso secondo coscienza. Per quanto riguarda la Lega, non abbiamo mai fatto una riunione per contare i voti. Avrei trovato vomitevole il contrario”. Si è difeso così in un'intervista al Corriere Luca Zaia, di fatto bocciato da un centrodestra spaccato sui temi etici, con il sostegno esterno del Pd.

“Tutte le posizioni sono rispettabili, trovo però ipocrita far finta che non esista nemmeno la sentenza della Consulta che autorizza il fine vita”, ricorda il presidente del Veneto citando una sentenza del 2019 che autorizza il suicidio assistito in Italia. E si scaglia contro “gli ipocriti che fingono di non vedere che il suicidio assistito c'è già ma respingono la necessità di adottare una legge per regolamentarlo”. La proposta in Veneto “puntava a regolare modalità e tempi”, sottolinea Zaia, visto che al momento l’iter è ancora lungo e tortuoso.

Lo ha dimostrato il caso della ‘Signora Gloria’ – primo in Veneto e secondo in Italia – una 78enne che si è battuta a lungo per poter avere i farmaci letali, che si è auto somministrata alla presenza di un medico. 

No del Veneto: “Stessa spaccatura che vive l’Italia”

La maggioranza granitica di Zaia ha mostrato una fessura sui temi etici, frenando il progressismo di Zaia. Il governatore puntava a un ‘voto apripista’ – “Veneto unica regione a votare una legge sul fine vita”, aveva detto alla vigilia del voto di martedì – ma la destra ha riconfermato la sua posizione storicamente cauta.

“È uscita una rappresentazione della spaccatura che su questi temi vive l'intero Paese”, dice Zaia. “Anche se in cuor loro, credo, i cittadini sarebbero favorevoli ad avere una legge che regola i comportamenti che si possono tenere in situazioni così delicate anche dal punto di vista etico”.

Il governatore del Veneto ce l'ha con “chi nega l'evidenza, con gli ipocriti che fingono di non vedere che il suicidio assistito c'è già, ma respingono la necessità di adottare una legge per regolamentarlo. C'era l'occasione e non è stata sfruttata”, conclude Luca Zaia.