Covid Veneto, Flor e l’inchiesta di Report: "Non mi dimetto. Gravi le frasi di Crisanti"

Il direttore generale della Sanità ricostruisce la vicenda su cui si è concentrata la trasmissione tv. “Non volevo coprire nessuno, non potevo dare alla Abbott uno studio che non c'era”

Luciano Flor

Luciano Flor

Venezia, 27 aprile 2021 - Il direttore generale della Sanità veneta, Luciano Flor non ha alcuna intenzione di dimettersi dopo l’inchiesta che la trasmissione Report ha incentrato sulla presunta inefficienza dei tamponi rapidi prodotti dalla casa farmaceutica Abbott. Nella conferenza stampa tenuta oggi, Flor ha risposto che non c'era alcuno studio su quei tamponi rapidi, all'epoca dei fatti sui quali ha indagato la trasmissione.

Covid Veneto, 27 aprile: la variante indiana preoccupa

Flor: "Lo studio non c'era"

“La casa farmaceutica Abbott, che produce i tamponi, mi aveva chiesto quella ricerca e io ho pensato che me la chiedessero per valutare gli estremi per farci causa. Ho risposto che quello studio, che ha determinate caratteristiche scientifiche, non c'era”, sono state le parole di Flor, che si riferiscono al periodo della seconda ondata di Covid-19 in Italia.

Il punto della trasmissione che ha creato maggior polemica è stato un fuori onda in cui Flor sembrerebbe "coprire" il professor Andrea Crisanti, microbiologo dell'Università di Padova, sostenendo che sarebbe stato meglio negare la presenza dello studio. Ma Flor ha ne ribadito nettamente l’inesistenza, all’epoca: "Non volevo coprire nessuno, non potevo dare alla Abbott uno studio che non c'era”, ha detto.

"Da Crisanti affermazioni gravi"

Il dg della Sanità veneta ha poi ricostruito nuovamente i fatti, definendo "molto gravi" le affermazioni fatte da Crisanti durante la trasmissione televisiva: “Il 21 ottobre ricevo una lettera in cui vengono messi in dubbio i tamponi rapidi. Il 30 ottobre 2020 la Abbott chiede informazioni su quella ricerca, io ho chiesto ai due direttori generali che mi dicono che lo studio non c'è, Crisanti stesso mi dice che lo studio non c'è, ma c'è un approfondimento diagnostico. Il 5 febbraio la ditta torna a chiedere lo studio, che ancora non c'è. Lo studio verrà pubblicato il 26 marzo 2021 su una rivista scientifica su 1500 tamponi solo tre hanno dei problemi"